Il polipo uterino, o polipo dell’endometrio, è un’escrescenza di tessuto che si attacca alla parete interna dell’utero, l’endometrio. Le dimensioni possono essere variabili, da pochi millimetri a pochi centimetri, ed essere singoli o doppi. Possono anche riempire l’intera cavità uterina, raggiungere il canale cervicale e arrivare fino al collo dell’utero.
Le cause, sebbene non chiare, possono essere dovute ad alterazione ormonali. In particolar modo può dipendere dalla sovrapproduzione di estrogeni e dalla scarsa produzione di progesterone. Come conseguenza può accadere che la donna abbia un ciclo mestruale irregolare.
Gli studi medici hanno rivelato i fattori di rischio principali. Questi sono l’obesità, l‘ipertensione, gli squilibri ormonali, l’assunzione di farmaci antitumorali, la genetica e la menopausa.
Questi polipi possono essere benigni, maligni o precancerosi. La diagnosi viene confermata attraverso un’ecografia transvaginale e l’isteroscopia. Sarà il medico a stabilire se è il caso di intervenire chirurgicamente.
Sintomi principali del polipo uterino
La presenza di polipi uterini può essere asintomatica. Per questo motivo possono essere rilevati solo dopo una visita ginecologica e un’ecografia transvaginale.
In altri casi, possono essere presenti alcuni sintomi. I sintomi sono differenti tra donne fertili e donne in menopausa.
I sintomi principali sono la metrorragia, menorragia, ovvero la perdita eccessiva di sangue durante le mestruazioni, la presenza di cicli irregolari e lo spotting. Altri sintomi sono la dispareunia, ovvero provare dolore durante un rapporto sessuale ed avere perdite ematiche in menopausa.
Polipo uterino in gravidanza
La presenza di un polipo cervicale potrebbe ostacolare una gravidanza. Questo dipende dalla dimensione e dalla localizzazione del polipo. Infatti, il polipo endometriale potrebbe ostacolare l’annidamento, e quindi impedire il concepimento, ed aumentare i rischi di aborto.
Se il polipo uterino viene scoperto durante la gravidanza non bisogna allarmarsi. È importante monitorare la sua dimensione nel corso dei trimestri di gestazione. Se non ostacola la gravidanza, dopo il parto si potrà intervenire per rimuoverlo.
Polipo uterino quando fare l’intervento
L’asportazione del polipo uterino viene valutata dal ginecologo dopo aver eseguito un controllo specifico. E’ fondamentale prendere in considerazione i sintomi riferiti dalla donna.
L’asportazione chirurgica avviene quando c’è il rischio che i polipi benigni si trasformino in forme tumorali maligne.
In alcuni casi si procede con il raschiamento della parete dell’utero. In altri, la rimozione avviene attraverso l’isteroscopia. Questa avviene passando attraverso la vagina e il collo uterino con una sonda ottica. L’intervento viene eseguito in anestesia generale e dura circa 20 minuti. La paziente è solitamente ricoverata in day hospital per essere dimessa, se le sue condizioni, lo permettono in giornata.
Una volta rimosso, il polipo viene sottoposto ad un esame istologico per accertare che sia di natura benigna e non tumorale. Nel caso in cui questi contengano cellule neoplastiche maligne si deve eseguire un’isterectomia, per rimuovere l’utero.
Il decorso post operatorio
Subito dopo l’intervento, quando l’effetto dell’anestesia finisce, la paziente può avvertire alcuni sintomi. Questi solitamente passano dopo qualche giorno e la donna può tornare a svolgere le sue attività quotidiane.
Oltre ad un senso generale di malessere, la paziente può avere febbre, dolori e crampi addominali. In altri casi possono manifestarsi perdite vaginali da infezione, emorragie e difficoltà ad urinare.
I polipi dell’endometrio si possono riformare?
L’intervento ha l’obiettivo di evitare che i polipi uterini si riformino. Tuttavia, le probabilità che si sviluppino nuovamente esistono. La spiegazione sta nei cambiamenti ormonali periodici a cui ogni donna deve far fronte.
Le donne, ormai predisposte, nonostante la rimozione chirurgica, devono continuare a eseguire controlli periodici.
Sarà il ginecologo a valutare come curare e trattare il singolo caso.
Come prevenire la loro formazione
Sebbene esistano delle cure farmacologiche specifiche, la loro somministrazione non può essere continuativa. In genere si tratta di cure ormonali, la pillola anticoncezionale, e l’uso della spirale.
Poiché sono noti alcuni fattori di rischio, è importante agire su questi.
Per prima cosa, i medici suggeriscono di cambiare stile di vita ed alimentazione per ridurre l’ipertensione e controllare il peso. E’ importante svolgere regolare attività fisica.
I medici, per quanto riguarda l’alimentazione, suggeriscono di evitare il consumo eccessivo di carboidrati, di zuccheri e grassi. La dieta alimentare deve comprendere specialmente fibre, frutta e verdura. Carne e pesce devono essere cotti a vapore, al forno o alla griglia. Da evitare sono alcolici, caffeina e bevande zuccherate.