Le donne sono abituate all’idea di avere delle perdite ematiche, soprattutto come conseguenza del ciclo mestruale. La metrorragia è una condizione ginecologica nella quale la donna ha delle perdite di sangue anomale non connesse alle mestruazioni. Il fenomeno non deve essere confuso con lo spotting e, in alcuni casi, non deve prestare preoccupazioni eccessive.
Quando si verifica durante il ciclo mestruale, si hanno delle perdite abbondanti e il fenomeno prende il nome di menorragia. Se la perdita ematica prosegue anche oltre la fase che intercorre tra un ciclo e un altro si definisce menometrorragia.
Queste perdite, però, si possono verificare anche durante la pubertà, in gravidanza, dopo il parto e in menopausa. In questi casi può indicare una patologia seria che quindi non deve essere trascurata.
Il sintomo comune ad ogni fase di sviluppo della donna sono le perdite di sangue. A queste si associano stanchezza, poca concentrazione, emicranie e mal di testa, irritabilità, insonnia e anemia.
Le cause che determinano la metrorragia
Le cause che determinano il fenomeno possono essere differenti in base all’età e alla fase di sviluppo della donna.
Solitamente è legata ad una patologia dell’utero, ma può dipendere anche da disfunzioni ormonali, problemi di coagulazione, diabete, malattie cardiovascolari ed endometriosi. Può essere conseguenza anche dell’assunzione della pillola anticoncezionale.
Le cause più gravi sono da attribuire a tumori dell’utero, fibromi, infiammazioni, infezioni, cisti e polipi cervicali.
Metrorragia e pubertà
Sebbene queste perdite ematiche anomale si manifestano principalmente in età fertile, non è raro riscontrare casi anche durante la pubertà. Questa è conseguenza dello sviluppo precoce e prematuro della giovane donna; il menarca sarà prematuro. Le cause vanno ricercate in uno squilibrio ormonale.
Metrorragia in gravidanza
La metrorragia può verificarsi in gravidanza. In questi casi è importante rivolgersi immediatamente al medico per un consulto. Queste perdite ematiche straordinarie possono essere un campanello d’allarme che indica che qualcosa non va bene.
Può, infatti, indicare un rischio di aborto, una gravidanza extrauterina, di placenta previa, di un ematoma sotto la placenta e la presenza di un tumore.
Metrorragia e pre-menopausa
La metrorragia può manifestarsi anche durante la premenopausa. Oltre ad essere legato a inevitabili cambiamenti ormonali, può dipendere da tumori, infezioni e infiammazioni dell’utero. In questa fase della donna i controlli ginecologici sono fondamentali proprio per evitare anche casi di perdite ematiche non giustificate.
Cause di metrorragia in menopausa
La menopausa è un segnale che indica la fine dell’età fertile di una donna. Con essa non si dovrebbero più verificare perdite di sangue, tipiche del ciclo mestruale.
Se si verificano, invece, può essere un segnale che indica la presenza di neoplasie, infezioni o patologie non connesse all’ambito ginecologico.
Diagnosticare la metrorragia
Il consulto con un medico può essere di aiuto e soprattutto evitare che la situazione peggiori.
La diagnosi viene eseguita dal medico tenendo conto dell’età della donna. Solitamente il fenomeno interessa le donne con un’età compresa tra i 20 e i 50 anni.
Durante l’anamnesi della paziente il medico chiederà informazioni sul ciclo mestruale, sulla sua frequenza e sulla sua regolarità. L’indagine prosegue con domande relative alla presenza di perdite anomale, sull’uso di farmaci e su eventuali rapporti sessuali.
Il medico eseguirà una visita ginecologica completa che comprende l’esame pelvico, un’ecografia addominale e transvaginale, il pap test. In alcuni casi potrà essere necessario sottoporre la paziente ad una biopsia.
A questi test si aggiungono le analisi del sangue che hanno la funzione di verificare i dosaggi ormonali, la capacità di coagulazione del sangue, le funzionalità epatiche, dei reni e della tiroide. Importanti sono anche il conteggio dei globuli rossi e bianchi.
Cure e trattamenti della metrorragia
La cura della metrorragia dipende dalle cause e sintomi che l’hanno determinata.
In questi casi, il medico potrà prescrivere dei coagulanti, degli anti-infiammatori, l’assunzione di ormoni (progesterone) o l’uso di contraccettivi orali.
Poiché questa determina anche anemia il medico potrà suggerirei di assumere degli integratori di ferro o di ricorrere a delle trasfusioni.
Nei casi più gravi, sarà necessario intervenire chirurgicamente e sottoporre la paziente a una isterectomia.
Rimedi naturali
Sebbene esistano dei rimedi naturali utili in questi casi sarà sempre opportuno chiedere al medico se sono appropriati al caso.
Quando l’ipermenorrea non è grave si può curare con degli infusi di alchemilla, di vischio, di ortica o di tormentilla.