Linfociti altissimi: sintomi, cause e valori normali

La diagnosi dei linfociti altissimi indica la presenza di infezioni più o meno gravi nel nostro organismo. Il nostro sistema immunitario è messo a dura prova da batteri e virus. E' importante rivolgersi sempre al medico per un consulto al fine di ripristinare il valore.

Linfociti altissimi: sintomi, cause e valori normali

Fare le analisi del sangue e delle urine periodicamente ci permette di avere informazioni importanti sul nostro stato di salute. Tra i risultati, uno spazio è dedicato ai valori dei linfociti, cellule che si trovano dentro i globuli bianchi, i leucociti. In alcuni casi, la diagnosi può riportare linfociti altissimi. Si parla, dunque, di linfocitosi.

I linfociti sono cellule che si trovano nei tessuti linfatici (linfonodi, milza e timo) e in percentuali più basse nel sangue; sono prodotti dal midollo osseo. Questi hanno un ruolo fondamentale per il nostro sistema immunitario perché ci proteggono dagli attacchi di agenti patogeni, virus e batteri. Per farlo producono una sostanza, come fanno gli anticorpi, che uccide l’agente patogeno.

Quando il valore è alto o altissimo è un segnale che indica la presenza di infezioni o di patologie all’interno del nostro corpo.

Tra le cause dei linfociti altissimi c'è l'influenza

I linfociti altissimi non sono causati solo dalle influenze

Tipi di linfociti

I linfociti si dividono in 3 tipologie principali: Linfociti B, Linfociti Τ e Linfociti NK.

I Linfociti B producono le immunoglobuline: le difese immunitarie bio-umorali per gli anticorpi. Si trasformano in plasmacellule, quando entrano in contatto con i linfociti T.

I Linfociti T sono responsabili dell’immunità cellulo-mediata. Questi si trovano inizialmente nel timo, per poi entrare in circolo e combattere gli agenti patogeni. Questa tipologia di linfociti si divide in 4 sottogruppi: i linfociti Citotossici o T killer (Tc), i linfociti T Helper o T4 (Th), i linfociti T Suppressor (Ts), e i linfociti T Delayed Type Hypersensitivity (T DHT).

I primi dissolvono le cellule e rimuovono gli agenti patogeni mentre il secondo gruppo permettono di riconoscere i nemici e producono gli anticorpi corretti. Il terzo gruppo blocca l’attività dei linfociti Tc e Th, mentre gli ultimi collaborano con i macrofogi per eliminare batteri e virus.

I linfociti NK, dette anche cellule Natural Killer, sono la risposta immunitaria che induce le cellule attaccate al “suicidio”. Questo avviene quando ci sono cellule tumorali infettate da virus. Inoltre producono molecole proteiche, le citochine, che stimolano le cellule sane a vietare che i virus si riproducano.

La linfociti può essere causata dalla radioterapia

La radioterapia può fare aumentare i livelli dei linfociti

Valori di riferimento

I linfociti si riconoscono per le loro piccole dimensioni e la presenza di un nucleo dalla forma ovale.

La loro percentuale è alta. Costituiscono il 20–50% della famiglia dei globuli bianchi.

I valori normali di riferimento per i linfociti sono all’incirca pari a 1500-3000 unità per mm cubo di sangue.

I valori di riferimento nei bambini sono dai 700 ai 900 unità per mm cubo di sangue.

Poiché ogni laboratorio di diagnostica potrebbe utilizzare metodi e parametri differenti per il calcolo dei leucociti, è fondamentale tenere presente l’indice di riferimento del laboratorio.

Questo tipo di analisi del sangue si chiama Formula Leucocitaria o Conta Differenziale.

Tipologia di valori alti

La linfocitosi può essere assoluta e relativa.

Si parla di linfocitosi assoluta se il numero dei linfociti B e T supera i 4.000/mm3; è relativa se i linfociti superano del 50% i leucociti ma il valore assoluto dei linfociti è nella norma.

La visita medica è fondamentale con i linfociti altissimi

Con i linfociti altissimi è importante il consulto medico

Linfociti altissimi: le cause

Quando si parla di linfociti altissimi le spiegazioni possono essere ricercate in diverse cause.

Per questo motivo, il medico può richiederle specificatamente quando suppone che i sintomi possano essere associati all’aumento del valore di queste cellule.

Oltre all’influenza, alcune infezioni virali e batteriche, acute o croniche possono determinare la linfocitosi ed essere molto serie e gravi. Tra queste le infezioni alle vie urinarie, il morbo di Chron, la retto colite ulcerosa, la mononucleosi, la brucellosi, la tubercolosi. A queste si aggiungono la leucemia, linfomi e mielomi, neoplasie, citomegalovirus, HIV o AIDS, l’herpes e l’epatite. Morbillo, orecchioni, e varicella possono incrementare il numero dei linfociti.

Anche le malattie autoimmuni possono essere responsabili del problema. Tra questi lupus, Sindrome di Felty, artrite reumatoide, ipertiroidismo autoimmune, vasculite.

Altre cause vanno ricercare nell’assunzione di alcuni farmaci, nell’essere stati sottoposti a chemioterapia e radioterapia, o ad interventi chirurgici. A questi si aggiungono la pertosse, l’assenza della milza (splenectomia), l’insufficienza cardiaca, il tabagismo, ed ancora la gravidanza, lo stress o nell’aver subito dei traumi.

Linfocitosi sintomi

Ci sono alcuni sintomi che sono riconducibili all’aumento dei linfociti.

I linfociti altissimi determinano stanchezza, debolezza, eccessivo perdita di peso, dolori ossei, articolari e addominali, mal di testa, sintomi influenzali (tosse, mal di gola, febbre), bruciore durante la minzione, pallore cutaneo. Altri sintoni sono l’insufficienza renale, la diarrea, la presenza di fegato ingrossato e le emorragie.

I valori dei linfociti possono essere regolarizzati con lo sport

Fare sport può aiutare ad abbassare i livelli dei linfociti

Cosa fare

Solitamente dopo aver eseguito le analisi del sangue e delle urine di routine bisogna comunicare i risultati al proprio medico. A maggior ragione se si evidenzia la presenza di linfociti altissimi.

Sarà il medico o lo specialista che dopo aver identificato la causa potrà prescrivere o consigliare la terapia o il trattamento per fare abbassare il valore.

Con la cura adeguata il valore dovrebbe solitamente tornare nella norma. Se questo non avviene bisogna comunicarlo al proprio medico e fare una vista specialistica. L’obiettivo è quello di evitare che il caso peggiori.

Linfociti altissimi: cure e trattamenti

La cura farmacologica solitamente si avvale dell’efficacia degli antiinfiammatori, degli antibiotici e di antivirali. La loro funzione è alzare le difese immunitarie.

Non esistono, sfortunatamente, rimedi omeopatici specifici per il caso. Tuttavia, ci sono dei rimedi naturali che possono contribuire a fare abbassare il valore alto dei linfociti. Queste soluzioni, in realtà, sono alla base di uno stile di vita sano.

L’importanza dell’attività fisica

Poiché a volte l’aumento dei linfociti è attribuito allo stress, il medico può consigliare al paziente, in questi casi, di ridurre lo stress e dedicare del tempo all’attività sportiva.

Lo sport, infatti, aiuta a scaricare lo stress e stimola le difese immunitarie. In palestra si potranno per esempio seguire corsi di yoga e pilates, ma si potrà anche scegliere il nuoto, la corsa, la camminate veloce, la bicicletta.

I linfociti altissimi si combattono anche a tavola

Anche l’alimentazione riveste un ruolo fondamentale con i linfociti altissimi

Alimentazione

I linfociti altissimi si combattono anche a tavola. Ancora una volta, l’alimentazione sana ed equilibrata è una nostra alleata.

L’ideale sarebbe seguire una dieta disintossicante che riduce il consumo di zuccheri, farine bianche, latte e derivati e le fritture e privilegia frutta, verdura, alimenti integrali.

Anche bere è fondamentale. Il consiglio è di bere almeno due litri di acqua al giorno per mantenere idratate il nostro organismo.

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