Siamo giunte a 39 settimane di gravidanza, sta quasi terminando il nono mese. Per molte donne è arrivato il momento di abbracciare il proprio bambino. Tutti i bambini, o la maggior parte di essi nascono tra la 39° e la 40° settimana di gravidanza. E’ una settimana di grandi cambiamenti.
Il pancione è sempre più grande e il bambino si posiziona sempre più giù. Se il bambino non nasce nel corso di questi sette giorni è probabile che il ginecologo decida di pilotare il parto per la prossima. Le contrazioni sono una costante durante la trentanovesima settimana di gravidanza, sia che si tratti di quelle preparatorie, che di quelle che danno inizio al travaglio.
Avete già pensato al nome da dare al vostro bambino? Sicuramente si, anche se ci sono molte coppie che lo decidono proprio qualche giorno prima della nascita. Potete iniziare a pensare a quale nome dare al nascituro, se si tratta del nome del nonno oppure di qualche nome che amate, tra i nomi femminili italiani ed i nomi maschili.
39 settimane di gravidanza: cosa accade alla mamma
E’ arrivato il momento, per la mamma, di vedere il bambino e di andare incontro al parto. E’ indispensabile affrontare questo momento serenamente, senza avere paura del dolore, perché è l’unico modo per abbracciare il bambino.
A 39 settimane di gravidanza inizia anche la dilatazione del collo dell’utero e la pancia inizia a scendere sempre di più verso il basso. In questi giorni diventa difficile anche camminare, perché siete sempre più pesanti, a questo punto avrete preso circa 16 chili. Il seno aumenterà notevolmente, perché il corpo si sta preparando all’allattamento.
Nel corso della 39° settimana di gravidanza le gambe ed i piedi sono gonfi, cercate di stare con i piedi ben sollevati e la sera cercate di effettuare un pediluvio o degli impacchi di acqua fredda. E’ arrivato il momento di effettuare la cardiotocografia, conosciuta comunemente come tracciato o monitoraggio. Questo esame si esegue in ospedale e serve a valutare le contrazioni e il battito del feto. La futura mamma si deve sdraiare su un lettino e viene posta sul pancione una fascia in grado di monitorare i parametri vitali del feto per verificare se è arrivato il momento di partorire.
Trentanovesima settimana di gravidanza: il parto
Le contrazioni sono una costante di questi giorni. Se durano poco, si presentano a distanza di molto tempo e non sono particolarmente intense, si tratterà ancora di contrazioni preparatorie. Se il dolore inizia a diventare più forte preparatevi, perché si romperanno le acque e inizierà il travaglio. Per il primo figlio il travaglio sarà molto più duraturo, sono necessarie 8 o 9 ore alla completa dilatazione. Per il secondo figlio bastano 5 o 6 ore.
Gli stadi del parto sono tre: il primo è la dilatazione e termina quando l’utero si dilata al massimo. Il secondo stadio invece è la fase del parto vero e proprio. E’ arrivato il momento di spingere, per far uscire il bambino, è questa la parte più difficile ed è indispensabile trovare tutta la forza necessaria. Dopo la nascita del bambino, il corpo espelle la placenta, questo è il terzo stadio e in genere viene preceduto da un’altra contrazione.
39° settimana di gravidanza: cosa accade al bambino
Lo sviluppo del bambino alla trentanovesima settimana di gravidanza è oramai terminato e lui è pronto ad affrontare la vita esterna. Ora è in grado di respirare, perché durante la 38° settimana i suoi polmoni si sono sviluppati del tutto. Anche per lui è arrivato il momento del parto. Le sue ossa sono completamente formate e quelle del cranio sono ancora leggermente morbide. Questo è normale, perché dovrà fuoriuscire dalla vagina proprio facendo forza con il cranio ed è necessario che le ossa siano tenere.
Le unghie continuano a crescere, anche nel corso di questa settimana e il meconio continua a depositarsi nell’intestino. Durante la 39° settimana di gravidanza è quasi scomparsa la lanugine, ne rimane ancora un po’ in alcune parti del viso, che comunque scomparirà alla nascita. Il peso del bambino è di circa 3200 grammi. La lunghezza del feto è di circa 50 centimetri.