Il sacco vitellino è la prima formazione – visibile attraverso l’ecografia – che avviene nella fase iniziale dello sviluppo di un organismo all’interno dell’utero. Trattasi di una membrana extra-embrionale che, nonostante non faccia parte del corpo dell’embrione, contribuisce a fornire allo stesso alcune sostanze nutritive; inoltre dà origine alle cellule ematiche così come quelle germinali.
La formazione della sacca vitellina è da individuarsi dopo circa 14 giorni dall’impianto dell’embrione nell’utero della donna, anche se è poi visibile ad occhio nudo solo alla quinta settimana di gestazione attraverso l’ecografia.
Successivamente, intorno alla decima settimana si riduce, per poi scomparire del tutto a partire dalla dodicesima settimana, poiché viene assorbito in seguito all’espansione del sacco amniotico. Vediamo, insieme, più nel dettaglio:
Cos’è il sacco vitellino
Si tratta di una sorta di vescichetta a forma di pera aperta con un tubo lungo e stretto, chiamato dotto vitellino che ha la funzione di nutrire l’embrione; la sua crescita è di circa 1 mm alla settimana, raggiungendo quindi una dimensione massima tra i 5 e i 7 mm. Raggiunta questa dimensione sarà poi la placenta ad assumere la funzione nutritiva dell’embrione ormai impiantato.
La formazione del sacco vitellino attraversa tre stadi principali:
- lo stadio primario si ha nella seconda settimana di vita dell’embrione;
- lo stadio secondario è caratterizzato dal cambiamento della forma del sacco vitellino;
- nel terzo stadio si ha il completamento del processo di trasformazione (la parte superiore assume la forma di tubo intestinale, mentre quella inferiore rappresenterà il mesentere ventrale). Questo avviene alla quarta settimana di gestazione.
Sacco vitellino: quando si vede
Arrivati alla quinta settimana di gestazione è possibile vedere la camera gestazionale, che ormai dovrebbe aver raggiunto una dimensione di circa 7 mm. Se però al momento può non essere ancora ben individuabile l’embrione, cosa diversa è per il sacco vitellino.
La sua dimensione varierà quindi nel giro di qualche settimana, fino a raggiungere o superare i 5 mm, quindi la sua crescita si fermerà per poi scomparire del tutto.
L’embrione ora è immerso nell’amnios, una sorta di membrana che avvolge, proteggendo l’embrione stesso. L’amnios è quindi a contatto con il corpo dell’embrione, successivamente è destinato ad aumentare di volume, grazie alla produzione di liquido amniotico. Questo sarà l’habitat in cui rimarrà sospeso l’embrione attaccato al cordone ombelicale.
Casi particolari
L’analisi del sacco vitellino può fornire molte indicazioni sulla gravidanza. Nel caso ad esempio di gravidanza gemellare si avranno un sacco gestazionale con due sacchi vitellini (monocoriale e biamniotica) oppure due sacche gestazionali con un sacco vitellino ciascuno (bicoriale e biamniotica).
Durante l’ecografia può capitare di registrare che le misure dell’embrione siano maggiori (sacco vitellino grande). Com’è possibile? La variazione morfologica del sacchetto vitellino può non essere però una cosa positiva, poiché questo eccessivo ingrossamento della sacca vitellina può indicare un rischio cromosomico, sindromico e di aborto.
Cosa fare in questi casi? Ripetere l’esame ecografico dopo qualche giorno oppure fare un’ecografia transvaginale più approfondita.
Può accadere che durante l’ecografia ci si accorga di un sacco vitellino vuoto senza embrione. Perché? A causare ciò possono concorrere due cause: la prima riguarda i tempi effettivi dell’inizio della gestazione, quindi la fecondazione può essere avvenuto in un tempo diverso rispetto a quello precedentemente individuato; la seconda causa è da rintracciare nel fatto che si è potuto verificare un aborto spontaneo dopo le prime settimane.
In questi casi è bene non abbattersi, ma ripetere dopo qualche giorno l’ecografia. Inoltre è consigliabile fare le analisi della Beta, per monitorarne l’andamento; in caso di mancata crescita, purtroppo la gravidanza non è proseguita.
Le caratteristiche morfologiche non bastano da sole a fornire indicazioni circa il buon esito della gravidanza, quindi non necessariamente un sacco vitellino grande si deve associare ad un esito infausto.
Nel caso in cui il sacco vitellino è più piccolo di ciò che ci si aspetta, è possibile che in realtà l’impianto dell’embrione sia avvenuto in un tempo successivo rispetto a quello attribuito. Ci possono essere dei casi in cui la sacca vitellina risulta gonfia di liquidi, in questi casi si parla di sacca vitellina idropica, e nella maggior parte dei casi è correlata ad un aborto.