È riconoscibile da tutti, anche da lontano. Ha delle pale ovali appiattite e molto spinose, il suo fusto può diventare molto alto ed estendersi in larghezza. I frutti, carnosi e succulenti, tondi o allungati, raccontano del sole, del caldo, dell’aridità del terreno ma soprattutto di tradizioni. Questi sono protetti da una “pelle” ricoperta di spine, dal colore arancio, rosso o giallastro. Stiamo parlando del fico d’India.
Conosciuto anche come ficodindia (il suo nome scientifico è Opuntia ficus-indica L.), come il cactus, appartiene alla famiglia delle Cactaceae. E’ originario del Messico ma poi, si è diffuso in tante altre zone dal clima temperato come l’America, l’Africa, l’Asia e l’Oceania. In Italia la pianta è cresce soprattutto in Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna.
Oltre ad al fatto che i frutti sono molto gustosi, questa pianta è spesso utilizzata per aiutare il rimboscamento di alcune aree in cui la siccità o altre problematiche ambientali hanno ridotto la presenza di piante verdi. In questo modo, si favorisce la fotosintesi clorofilliana.
Le parti del fico d’india
Il fusto è composto da cladodi, conosciuti comunemente come pale, ed assicurano la fotosintesi clorofilliana. Questi hanno la forma appiattita e ovaliforme e si uniscono tra loro formano delle ramificazioni. Sono ricoperti da una sostanza cerosa che limita la traspirazione e lo protegge dai predatori.
Le vere foglie hanno una forma conica e sono molto piccole. Sono presenti sui cladodi più giovani e sono temporanee.
Alla loro base si trovano le areole che si trasformano, a seconda dei casi, in spine e glochidi. Le spine sono biancastre, di lunghezza variabile, molto sottili e appuntite. I glochidi, invece, sono spine sottili e lunghe alcuni millimetri, hanno un colore scuro e la forma ad uncino. Queste sono molto delicate e si staccano facilmente dalla pianta o dal frutto a contatto. La caratteristica è che sono molto fastidiose e difficili da rimuovere se penetrano nella cute.
I fiori sono a ovario e il pistillo ha uno stimma multiplo. Gli stami sono numerosi a differenza dei sepali; i petali sono ben visibili e solitamente di colore giallo-arancio.
Il frutto è carnoso, dalla forma variabile e presenta numerosi semi al suo interno (polispermica). Può raggiungere il peso di 150 – 400 g. Il colore cambia in base alla varietà: giallo-arancione (sulfarina), rosso porpora (sanguigna) e bianco (muscaredda).
Calorie e valori nutrizionali del fico d’India
Il fico d’india è poco calorico; 100 grammi di polpa apporta, infatti, solo 41 kcal; per l’87% è costituito da acqua e la sua fibra alimentare comprende meno del 5% del suo peso. La percentuale di grassi (0,51 g) e proteine (0,73 g) sono trascurabili. Anche la presenza di carboidrati (10 g) e zuccheri è bassa.
I fichi d’India sono una buona fonte di sali minerali, specialmente potassio (220 mg), magnesio (85 mg), calcio (56 mg) e fosforo (24 mg) ma sono presenti, anche se in quantità minore, anche ferro, sodio, zinco, rame e selenio; sono anche ricchi di vitamina C, A, B1, B2, B3 o PP, B6, B12, folati, Beta-carotene, criptoxantina.
Le sue foglie possiedono elevate concentrazioni di sali minerali, come calcio, manganese, potassio e vitamine che appartengono al gruppo A e C.
Le proprietà
Alla pianta sono riconosciute proprietà energetiche, nutrienti, dissetanti, curative, depurative, lassative ed antiossidanti . Questa contiene molte vitamine e tannini.
Le pale più giovani, così come i frutti, sono commestibili. Entrambi sono ricchi di mucillagini, pectina e emicellulosa. Questi elementi svolgono un’azione ipoglicemizzante, gastroprotettrice ed anche cicatrizzante.
Il fiore, invece, oltre a possedere una grande quantità di zuccheri semplici, glucosio e fruttosio, è un antiossidante naturale.
I benefici del fico d’India per l’organismo
I fichi d’India favoriscono il controllo del livello del colesterolo, trasformano il colesterolo cattivo (LDL) in colesterolo buono (HDL), riducono il livello della glicemia, tenendo a bada grassi e zuccheri.
Inoltre, il fico d’india è utile a cuore, previene l’arteriosclerosi, le malattie coronariche e l’ictus. Grazie alla presenza dei minerali al suo interno, potassio e batalaine, infatti, la pianta abbassa la pressione sanguigna, rilassa i vasi sanguigni, rafforza le pareti dei vasi sanguigni e tutto il sistema cardiovascolare.
I fichi d’india contengono anche alti livelli di flavonoidi, polifenoli e bettoline, degli antiossidanti, che sono in grado di neutralizzare i radicali liberi prima che questi possano fare ammalare le cellule sane e provocare il cancro.
È anche un ottimo lenitivo in caso di mal di gola e tonsilliti. Il fico d’India fa bene anche alle ossa e ai denti grazie alla presenza di calcio.
Inoltre, la pianta aiuta l’apparato intestinale. Questa è in grado di combattere i parassiti intestinali, protegge la mucosa gastrica, regola l’attività dell’intestino, favorisce il ripristino della flora batterica ed evita il pericolo delle emorroidi.
La polpa dei frutti è lassativa; la sua consumazione è quindi indicata per chi ha problemi di stitichezza e deve migliorare le proprie funzioni intestinali.
Inoltre, questa pianta contribuisce al buon funzionamento dell’intestino ed è indicata nelle diete dimagranti, ipocaloriche, perché è molto ricca di acqua, di fibre, di zuccheri, di vitamine e sostanze minerali; i semi al suo interno, invece, sono astringenti. Questi frutti, infatti, sono anche un rimedio anticellulite in quanto aiutano ad eliminare la ritenzione idrica, favorendo la diuresi, poiché sono molto ricchi di acqua. Il loro consumo regolare, associato ad una dieta ipocalorica e iposodica, permette di dimagrire facilmente. Inoltre, sempre grazie alle fibre, i fichi d’india aumentano il senso di sazietà ed aiutano ad assimilare meno grassi e zuccheri.
Controindicazioni
Sebbene le sue tantissime proprietà, i fichi d’india hanno anche delle controindicazioni. Devono essere consumati con moderazione da chi soffre di diverticolite e colite; è sconsigliato alle donne in gravidanza e in allattamento e ai bambini di età inferiore ai 3 anni a causa della taurina (amminoacido energizzante).
Altri usi
Il frutto del fico d’India è utilizzato per la preparazione di dolci e dessert, specialmente mostarde, marmellate e gelatine, ma anche gelati, granite, sciroppi, frittelle e risotti specialmente dove esiste una tradizione popolare legata al frutto; è molto apprezzato anche come succo centrifugato per assumerne le vitamine. In Sicilia preparano anche un liquore.
Al suo interno ospita la cocciniglia, un insetto che è utilizzato come colorante alimentare naturale per bibite, dolci e tessuti.
In alcuni paesi i frutti e le foglie, dopo essere stati ripuliti dalle spine, vengono arrostiti su piastre ardenti e mangiati.
Pianta e frutti sono anche utilizzati anche nella cosmesi proprio per le sue capacità astringenti. Con il succo estratto dalle varie parti della pianta sono prodotti soprattutto shampoo e creme specifici per capelli, in particolare finalizzati alla loro crescita.
Il suo succo, inoltre, ridona elasticità e tonicità alla pelle e può essere utilizzato per lenire le scottature e cicatrizzare le ferite.