Gli ormoni tiroidei sono delle molecole prodotte dalla tiroide, una ghiandola che svolge numerose funzioni organiche. Quest’ultima fa parte del sistema endocrino, l’insieme di ghiandole e cellule che si occupano di produrre molte delle sostanze attive che circolano nel sangue e dirigono le attività delle cellule.
La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla, che può misurare circa cinque centimetri e che si trova all’altezza del collo, posizionata davanti alla laringe.
Gli ormoni che secerne hanno il compito di regolare il metabolismo di tutti gli organi, ossia come questi utilizzano l’energia, e svariate funzioni molto importanti come la respirazione, la temperatura corporea, il sistema nervoso, il peso, i livelli di colesterolo, le attività cerebrali, cardiache e molto altro.
Nello specifico, la tiroide svolge il suo importante compito attraverso la produzione di due ormoni: la tiroxina, solitamente abbreviata con la sigla T4 e la triiodotironina, denominata T3.
La produzione di ormoni tiroidei è regolata dall’ipofisi, una ghiandola che si trova nel cervello, attraverso la secrezione di un ormone stimolante per la tiroide noto come TSH. Quest’ultimo è a sua volta regolato dal TRH, un ormone secreto dall’ipotalamo.
Vediamo, dunque, nel dettaglio:
Ormoni tiroidei: funzioni
Gli ormoni tiroidei sono una sorta di messaggeri chimici fondamentali per il nostro organismo, poiché trasmettono informazioni per conto di una cellula a un’altra o di un gruppo di cellule a un altro.
I segnali che trasmettono hanno il compito di regolare alcuni dei più importanti meccanismi del nostro organismo, cruciali per il suo corretto funzionamento. Elencarle tutte è quasi impossibile, ma si possono ricordare le più importanti.
Gli ormoni tiroidei svolgono un’azione regolatrice della temperatura corporea affinché il consumo dell’ossigeno da parte del corpo sia equilibrato in base al momento e alle condizioni ambientali e sono responsabili del fabbisogno quotidiano di calorie.
Hanno un ruolo cruciale nel controllo del peso corporeo, in quanto generano meccanismi che regolano la capacità dell’organismo di utilizzare il grasso come fonte di energia, come la lipolisi e come la lipogenesi, cioè la sintesi dell’adipe.
La gravidanza è un momento in cui gli ormoni tiroidei risultano fondamentali per regolare lo sviluppo cerebrale del bambino e durante l’allattamento sono indispensabili per favorire l’evoluzione di tutti gli apparati del neonato.
Gli ormoni tiroidei hanno effetti sul cuore, sul sistema nervoso e sul metabolismo, aumentano la motilità intestinale, hanno il compito di sintetizzare le proteine e favoriscono l’assorbimento di alcune sostanze essenziali per il nostro organismo, tra cui il ferro.
Quelli appena descritti sono solo alcuni dei meccanismi per i quali gli ormoni tiroidei risultano indispensabili perché, di fatto, influenzano la funzione di ogni organo e tessuto e devono sempre essere disponibili per mantenere uno stato di buona salute.
Esami del sangue per la tiroide
Per controllare lo stato degli ormoni tiroidei si effettua un esame del sangue, per cui, per effettuare il dosaggio ematico di questi ultimi è sufficiente sottoporsi ad un normale prelievo. L’esame principale e più accurato per lo screening funzioni tiroidee è il test del TSH.
In base ai risultati, ad esempio, se il TSH risulta anomalo, si continua effettuando il dosaggio totale del T4 o del cosiddetto T4 libero. Talvolta, ma non sempre, si misura anche il T3 totale o il T3 libero poiché la tiroide secerne principalmente T4 e solo piccole quantità di T3.
Se il livello di TSH è ridotto, significa che la ghiandola sta funzionando troppo comportando uno stato di ipertiroidismo, in caso contrario, se presenta valori elevati, la tiroide sta lavorando troppo poco e il paziente è affetto da ipotiroidismo.
Dopo una diagnosi di ipotiroidismo potrebbe essere necessario eseguire il dosaggio dei cosiddetti anticorpi anti-tiroide, in particolare di quelli conosciuti come Ab anti-TPO, in quanto, permettono di escludere la presenza di una tiroidite autoimmune.
Gli autoanticorpi sono molecole prodotte dall’organismo di un soggetto che erroneamente si dirigono contro i tessuti del soggetto stesso. Si tratta di marcatori ematici estremamente utili, ad esempio, per la diagnosi della tiroidite di Hashimoto.
Solo in alcuni casi particolari, possono essere necessari ulteriori esami di laboratorio, come il test del TRH.  Lo screening prevede l’introduzione di un ormone che stimola l’ipofisi a produrre il TSH, questo consente di valutare la risposta della ghiandola.
Valori degli ormoni tiroidei
Per interpretare correttamente i valori di riferimento degli ormoni della tiroide dopo aver effettuato uno screening è importante precisare che ciascun laboratorio di analisi potrebbe avere dei parametri di riferimento differenti rispetto a quelli di un altro.
Di conseguenza, è importante assicurarsi di essere a conoscenza dei parametri per interpretare il proprio referto ma, soprattutto, rivolgersi al proprio medico.
Tuttavia, è possibile indicare quali sono i valori che in linea di massima sono considerati normali per gli ormoni tiroidei. Possono esservi utili per una prima interpretazione delle analisi:
- T3: 100–200 ng/dL;
- FT3 o triiodotironina libera: 2.6–4.8 pg/mL;
- T4: 4.5–11.2 μg/dL;
- FT4 o tiroxina libera: 0.8–2.7 ng/dL.
Se i valori di riferimento dovessero discostarsi molto da quelli normali, probabilmente si è affetti da una qualche patologia che interessa la tiroide ed è necessario un consulto specialistico.
Nel caso in cui gli ormoni tiroidei (liberi e totali) risultano essere troppo alti rispetto ai valori di riferimento, probabilmente ci troviamo di fronte ad una condizione conosciuta come ipertiroidismo tipica, ad esempio, del morbo di Basedow- Graves.
Al contrario, se bassi, tipicamente indicano una condizione di ipotiroidismo, ossia quando la ghiandola non è in grado di sintetizzare una quantità di ormoni tiroidei T3 e T4 adeguata al fabbisogno dell’organismo e ciò determina una riduzione di tutti i processi metabolici.