Il mollusco contagioso è un’infezione benigna della pelle. Caratterizzato da un’elevata contagiosità, colpisce in particolar modo i soggetti che soffrono di dermatite atopica. Il continuo sfregamento della pelle infatti indebolisce l’epidermide e la rende più recettiva nei confronti di questo virus.
A soffrirne sono soprattutto i bambini, gli immunodepressi e i ragazzi sessualmente attivi. Il suo esordio è caratterizzato dalla presenza di una serie di papule o lesioni morbide che presentano al centro un caratteristico incavo. Tali bolle si diffondono con estrema facilità in tutte le zone del corpo. Il decorso è privo di problemi nei soggetti in buono stato di salute.
Vediamo, ora, di approfondire i seguenti punti:
Molluschi contagiosi: cause e trasmissione
I molluschi della pelle sono causati da un virus che appartiene alla famiglia dei Poxivirus. Gli studiosi hanno isolato 4 tipi riconducibili al mollusco contagioso. Di questi, il più diffuso è il cosiddetto MCV-1, attivo soprattutto durante l’infanzia. Ma come si trasmette questa malattia?
La modalità di trasmissione è diretta. Un soggetto infetto può contagiare uno sano semplicemente toccandolo. L’acqua delle piscine è un ottimo veicolo di trasmissione del virus così come l’utilizzo di oggetti personali contaminati come asciugamani e accappatoi. Il mollusco contagioso si diffonde anche per “auto-inoculazione”. Basta infatti grattare una papula per trasportare l’infezione in altre zone del corpo. Negli adulti e nei ragazzi il virus può essere trasmesso durante i rapporti sessuali, in particolar modo se le papule sono localizzate nelle zone genitali.
I sintomi principali
Il sintomo principale è rappresentato dalla presenza delle papule, piccole lesioni la cui grandezza raramente supera il centimetro. Di colore rosa perlaceo, sono caratterizzate da una piccolo incavo al centro che prende il nome di ombelicatura. Questa leggera depressione spesso non è osservabile nei bimbi in quanto le lesioni sono troppo piccole. Generalmente non compaiono più di una ventina di papule a meno che il soggetto non sia immunodepresso. La lesione non comporta particolari fastidi anche se alcune volte il suo esordio è associato a un intenso prurito. Le papule possono diventare rosse e piene di pus, un segno inequivocabile che il nostro organismo sta cercando di combattere l’infezione virale.
Le zone più colpite sono le ascelle, il collo, le cosce, i glutei e i fianchi. A volte i molluschi della pelle colpiscono anche la mucosa genitale e quella congiuntivale. Il periodo di incubazione è estremamente variabile, va da un minimo di 2 settimane fino a un massimo di 6 mesi.
Il mollusco contagioso nei bambini
La malattia colpisce in particolar modo i bambini nella fascia di età che vai dai 2 ai 12 anni. I motivi di tale diffusione sono da ricercarsi nella promiscuità che caratterizza l’età infantile. I piccoli si passano giochi e oggetti che magari hanno tenuto in bocca o toccato con le manine infette.
Stesso discorso vale per le attività sportive, dove accade di frequente lo scambio di oggetti personali quali spugne e accappatoi. Sebbene sia sgradevole alla vista, tale infezione non deve preoccupare i genitori in quanto non è né dolorosa né pericolosa per la salute dei piccoli. Il consiglio è semplicemente quello di rivolgersi al pediatra di fiducia per scegliere il trattamento più adatto per evitare la diffusione del virus in altre zone del corpo.
La diagnosi
Il dermatologo può fornire una diagnosi precisa e puntuale dei molluschi contagiosi attraverso il semplice esame visivo. In alcuni casi può avvalersi di strumenti come l’esame istologico o la dermoscopia per avere una conferma dei suoi sospetti. Questa ipotesi può verificarsi in due casi. Il primo riguarda lo sviluppo della papula intorno al bulbo pilifero. Il secondo invece si verifica quando l’infezione si presenta con una sola lesione gigante. In questo caso un esame più approfondito può chiarire se ci si trova di fronte a un Poxivirus oppure a una semplice verruca.
Cura del mollusco contagioso
L’infezione regredisce da sola in un arco di tempo che va dai 6 ai 12 mesi nei soggetti in buono stato di salute. Tuttavia il dermatologo può prescrivere un trattamento per accelerare la guarigione per una ragione estetica (le papule sono sgradevoli alla vista), per evitare altri possibili contagi o se riscontra nel soggetto la contemporanea presenza della dermatite atopica. Generalmente la cura è raccomandata quando le lesioni si trovano nell’area genitale sia per evitare il contagio del partner sia perché spesso il mollusco contagioso apre la strada ad altre malattie trasmesse per via sessuale.
I trattamenti fisici sono tre: crioterapia, curettage e terapia laser. La crioterapia prevede il congelamento della lesione tramite azoto liquido mentre il curettage consiste nella perforazione della lesione e nel successivo raschiamento del materiale in essa contenuto. Non sono pratiche dolorose anche se a volte è consigliabile iniettare un leggero anestetico a livello locale. Si eseguono nel giro di qualche minuto e possono lasciare delle piccole cicatrici.
L’utilizzo di pomate a base di idrossido di potassio al 5 o 10% è spesso utilizzato nei bambini così come l’asportazione con il cucchiaio di Volkman. Alcuni specialisti preferiscono somministrare la cura per via orale, evitando così ai piccoli lo stress (e la paura) delle terapie fisiche.