La milza ingrossata o splenomegalia è una sintomatologia che spesso nasconde altre disfunzioni, proprio per questo bisogna capirne da subito l’importanza, cercando di agire il prima possibile. Innanzitutto capiamo dove si trova la milza e a cosa serve principalmente: si trova sotto il diaframma, alla sinistra dello stomaco e nella parte sinistra dell’addome ed è protetta dalle costole.
E’ un organo solido, ha una forma ovale e il suo colore è rosso scuro, che tende al marrone ed è un organo fondamentale per quanto riguarda il sistema immunitario ed il processo di produzione di globuli bianchi e di cellule nel sangue. Quando è perfettamente funzionante, quest’organo è in grado di proteggerci dagli agenti esterni, ma soprattutto da l’input al corpo per combattere eventuali infezioni.
Quando si soffre di milza ingrossata, questa aumenta di volume e indica che all’interno dell’organismo c’è qualcosa che non va: in condizioni normali misura al massimo di 13 centimetri e la sua larghezza massima è di 7 centimetri.
Milza ingrossata: sintomi
Questa patologia non presenta particolari sintomi, infatti, spesso ci si accorge di soffrire di splenomegalia perché si è svolto un controllo per qualche altro disturbo. Nella maggior parte dei casi, molti non sanno neppure di averla, ma una diagnosi precoce consente di agire in tempo su altre patologie ben più gravi.
I sintomi principali della milza ingrossata sono sensazione di sazietà, tensione e dolore nel punto in cui è posizionato l’organo, ovvero nella parte sinistra dell’addome. In molti pazienti è stata riscontrata la febbre molto alta, un dimagrimento improvviso, sensazione di pesantezza, anemia, diarrea, debolezza, stanchezza, gonfiore ai linfonodi, emorragie ed ematomi sulla pelle.
Cause principali della splenomegalia
Di per sé non è una malattia, ma quando si ingrossa significa che all’interno del nostro organismo è in corso un’infezione, un’infiammazione e nei casi più gravi, un tumore.
La maggior parte delle volte la milza si ingrossa a causa da anomalie dei globuli rossi, da infezioni, da malattie del sistema immunitario, da malattie del midollo osseo, da tumori del sangue, da malattie da accumulo, dalla congestione del sangue, dalla mononucleosi infettiva, dalla leucemia, da alcune malattie epatiche, dalla cirrosi, dalla gastroenterite, dall’epatite, dall’HIV, dall’anemia e dalla talassemia.
Diagnosi e cura
Non è facile arrivare alla diagnosi, perché spesso se ne scopre l’esistenza, solo facendo altri controlli. Si può comprendere di soffrire di questo disturbo effettuando un’ecografia, una TAC, una radiografia, una risonanza magnetica o le analisi del sangue. Non esseno una malattia vera a propria, la splenomegalia non si cura, bensì bisogna trovare la cura per la malattia che l’ha causata.
Se si tratta di un’infezione si ricorre quasi sempre ad una terapia antibiotica. Chi soffre di dolore alla milza e questa è ingrossata deve stare a riposo assoluto e deve evitare ogni tipo di sport e soprattutto non deve stressarsi.
Nei casi più gravi l’unica soluzione possibile è l’asportazione chirurgica dell’intero organo. Senza milza si può sopravvivere, ma i soggetti a cui viene applicata l’esportazione della milza sono più a rischio di contrarre malattie infettive o infiammatorie e quindi devono condurre uno stile di vita decisamente più sano.
Milza ingrossata: cosa mangiare
L’alimentazione e lo stile di vita influiscono in maniera sempre positiva sulla nostra vita. La dieta da seguire sarà una povera di grassi. Quando si ha questo disturbo bisogna cercare in ogni modo di aiutare il sistema immunitario, che non riesce a svolgere in pieno le sue funzioni.
Assolutamente consigliato è lo yogurt, possibilmente assunto al mattino o come spuntino, accompagnato anche da probiotici, soprattutto al mattino. La verdura dovrà accompagnare ogni piatto e dovranno essere consumate almeno tre porzioni di frutta al giorno. Il pesce si può mangiare, soprattutto se viene cotto a vapore, ma senza esagerare.
Bisogna cercare, inoltre, di mangiare molti cereali, riso e legumi. Da evitare assolutamente sono i cibi ricchi di grassi e le fritture, al bando quindi insaccati e cotolette, ma anche bevande alcoliche e cibi troppo ricchi di zucchero. E’ bene riuscire a bere almeno due litri di acqua al giorno.