Linfonodi ingrossati, come dobbiamo comportarci?

I linfonodi ingrossati sono un sintomo che a molti spaventa e a cui molti altri non prestano attenzione. L'80% dei casi è sintomo di un'infiammazione benigna, ma non vanno sottovalutati.

Linfonodi ingrossati, come dobbiamo comportarci?

Per prima cosa è giusto fare chiarezza su che cosa siano i linfonodi. Vengono chiamati anche ghiandole linfatiche, e sono degli organi tondeggianti o a forma di fagiolo, situati lungo le vie linfatiche ed in grado di ingrossarsi in modo più o meno vistoso.

Vediamo di capire in quali parti del corpo si trovano ed il motivo per il quale i linfonodi si ingrossano.

I linfonodi più importanti e che – se ingrossati – possono diventare dolenti o sensibili al tatto, sono situati sotto al mento, vicino al collo, al livello delle ascelle o dell’inguine.

Perchè i linfonodi si ingrossano?

L’ingrossamento di queste ghiandole linfatiche indica la presenza di un’infezione batterica o virale, nella maggior parte dei casi situata proprio nella regione vicina alla ghiandola interessata. Un esempio è quello dei linfonodi ingrossati nel collo dovuti ad un’infiammazione della tiroide o della trachea.
Non è da escludere però, la possibilità che indichino una malattia autoimmune o, più raramente, di un tumore.

 

Che cosa fare in caso di linfoadenopatia?

Per linfoadenopatia si intende l’ingrossamento dei linfonodi. Non dobbiamo subito allarmarci poichè, come precedentemente spiegato, non sono per forza portatori di brutte notizie. La cosa migliore da fare è quella di mettersi in contatto con il proprio medico che saprà indicarvi fin da subito la conseguenza a questo disturbo. Il medico valuterà la consistenza del gonfiore, poichè le patalogie maligne tendono a presentarsi come masse più dure, e ne valuterà la dimensione.

Nel caso una semplice visita non dovesse bastare, saranno prescritti degli esami del sangue per avere un quadro più dettagliato e, solo in caso di un sospetto di patologia maligna, verrà richiesta una biopsia del tessuto ghiandolare, che succede solitamente solo nel 20% dei casi.

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