Sapere quali sono i cibi da introdurre dopo l’anno è fondamentale per dare al bambino i giusti cibi che lo aiutino a crescere e che gli diano il giusto apporto di sali minerali, carboidrati, grassi e proteine necessari all’accrescimento psicofisico.
Dopo lo svezzamento i bambini possono cominciare a sedersi a tavola e mangiare, più o meno, come fanno i grandi, ma è importante che i genitori facciano attenzione a non dare loro alcuni cibi che non sono ancora adatti al loro metabolismo e potrebbero essere allergizzanti.
Fare attenzione alla loro alimentazione, quindi, è davvero molto importante per evitare reazioni allergiche, per dare tutti gli apporti nutritivi di cui hanno bisogno e soprattutto per farlo crescere in questo modo sano e forte.
Sarà lo stesso pediatra durante le visite di controllo di routine a fornire delle tabelle degli alimenti dello svezzamento e ciò che, invece, dovrà attendere il primo anno d’età del bambino per essere introdotto nella loro dieta.
Cibi da 1 a 3 anni
In questa fase di cambiamento dell’alimentazione possono influire molto i dentini. Infatti, la maggior parte dei bambini, verso i 6-7 mesi comincia a mettere i primi denti, altri invece, hanno una dentizione ritardata e potrebbero ritrovarsi ad un anno ancora con uno splendido sorriso di sole gengive e perciò impossibilitati ad assumere alcuni alimenti per i quali è richiesta la masticazione.
Verso la fine dello svezzamento vi verrà spontaneo offrire ai bambini, in particolare quando sono seduti a tavola con voi, qualche pezzetto di pane o di grissino… va benissimo, potrete anche proporre alcuni pezzettini di parmigiano, che già mettete nelle minestre perchè servirà ad abituarli al nuovo modo di mangiare.
Nella fase di passaggio possono aiutare i minestroni con le verdure a pezzetti, non troppo grandi, il prosciutto cotto e i formaggi magri e cremosi come la ricotta e la robiola. Anche i metodi di cottura vengono variati dopo l’anno di vita, così come possono essere arricchiti di qualche leggero condiment oi piatti da proporre ai piccoli. Le mamme hanno, pertanto, la possibilità di variare e rendere più gustosi i pasti.
Dopo l’anno, i bambini cominciano a rallentare la crescita perciò potrebbero avere meno fame: è tutto normale, non siate apprensive e non sforzate il piccolo se non vuole mangiare! Inoltre, il bambino avrà bisogno di abituarsi ai nuovi gusti e al nuovo modo di mangiare. Dovrete avere molta pazienza.
In questa fase è importante che il piccolo si abitui, un po’ per volta, a mangiare da solo così da sviluppare un maggior senso di autonomia e una buona coordinazione.
Ecco cosa potrete dare al bambino in questa fase:
- Colazione: latte, anche quello integrato con ferro, acidi grassi essenziali e vitamine (meglio se senza zucchero), cornflakes o fiocchi di mais, biscotti per l’infanzia.
- Pranzo e cena: pastina o riso o tortellini, brodo vegetale o di carne, carne (almeno 3-4 volte alla settimana), pesce (2-3 volte a settimana), formaggi magri, prosciutto cotto e crudo, bresaola, fagioli, lenticchie, piselli (perfetti da servire con la pastina per un ottimo piatto unico), frutta e verdura (anche sotto forma di purea).
- Le verdure più indicate sono carote, fagiolini, patate e zucchine.
- La frutta va somministrata almeno due volte al giorno nella forma che il bambino preferisce: spremuta, a pezzetti o purea.
- Merenda: yogurt, frutta e, qualche volta, dessert appositamente studiati per la crescita, come certi tipi di budino.
Sono da offrire in minima quantità ai bambini sotto i tre anni i formaggi grassi, insaccati, zucchero bianco e dolciumi, che possono essere causa dell’obesità infantile e gli alimenti in scatola, che hanno un apporto nutritivo scarso e troppi conservanti. Sono vietati in questo periodo: cozze e vongole che potrebbero essere inquinate e provocare intossicazione e di conseguenza diarrea nei bambini, carni crude, bevande con caffeina e teina e le bevande zuccherate.
Cibi allergizzanti
È importante prestare attenzione anche ai cibi ritenuti allergizzanti, ovvero quegli alimenti che potrebbero provocare sintomi allergici o di intolleranza, in quanto liberano o contengono naturalmente istamina.
Per questo motivo è bene attendere che passino i primi due anni di vita prima di dare al bambino fragole, ciliegie, frutta secca e crostacei, alimenti troppo complessi per il sistema digerente del piccolino. Anche i salumi e i cibi preconfezionati sono da evitare per la presenza di polifosfati che potrebbero creare intolleranza al bambino.
L’alimentazione, ve ne accorgerete fin da subito, sarà il centro della vita del bambino e della vostra maternità. Molti dei vostri impegni verranno organizzati in base alle poppate del bambino ed il ritmo stesso delle giornate sarà influenzato dai pasti del bebè, almeno fino a quando non sarete libere di poterlo alimentare con quello che mangiano mamma e papà.
Dopo lo svezzamento vedrete che il vostro ruolo diventerà più semplice e avrete più tempo per uscire tutti insieme senza preoccuparvi di dover tornare per l’ora della pappa. Molte mamme non si sentono a loro agio nell’allattare il bambino in pubblico e non amano, durante lo svezzamento, girare con l’armamentario per le pappe. Nonostante tutto, dovreste cercare di non influenzare oltremodo le vostre abitudini per vivere serenamente con tutto il resto della famiglia.