Il Ministero della Salute, continua ancora oggi, una campagna di sensibilizzazione sull’importanza delle vaccinazioni, sebbene l’opinione popolare continua ad essere controversa anche sui vaccini per la meningite. Molti genitori, infatti, sono contrari per la relazione vaccini meningite controindicazioni.
La meningite è un’infiammazione delle meningi, le membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Le conseguenze per chi ne è colpito sono molto gravi.
La malattia può colpire a qualunque età, ma i soggetti più a rischio sono i bambini di età inferiore ai 5 anni, specialmente quelli sotto 1 anno di vita, i ragazzi tra i 12 e i 21 anni e gli anziani perché sono coloro che presentano un sistema immunitario debole. Specialmente nel caso degli anziani, soffrire di altre patologie permette ai batteri propri della meningite e ai virus di raggiungere e attaccare il corpo e gli organi, raggiungendo anche il cervello e il midollo spinale.
Cause e conseguenze della meningite
L’infiammazione delle meningi di natura infettiva può essere provocata da virus (meningite virale, asettica), batteri (meningite batterica) e funghi (miceti, meningite da funghi). La causa della malattia è dovuta ad un batterio conosciuto comunemente come meningococco. L’Unità Sanitaria Italiana ha messo a disposizione dei cittadini dei vaccini per contrastare la meningite specifici per ogni ceppo del batterio che la causa al fine preventivo. Il vaccino quadrivalente coniugato copre 4 diversi ceppi di meningococco, quello di tipo A, C, W e Y, ma esiste anche il vaccino specifico per il ceppo del meningococco C e quello per il meningococco B.
Le conseguenze per chi viene colpito dalla meningite sono neurologiche e possono stabilire anche casi di sordità, danni cerebrali e ritardo mentale, epilessia, paralisi degli arti, deficit neuro-motorio, problemi alla vista e, nei casi più gravi, determinare la morte della persona. Se il batterio raggiunge ed infetta il sangue, può colpire altri organi con gravi danni per la persona.
In alcuni casi, la meningite può essere fulminante e determinare la morte della persona dopo brevissimo tempo dalla manifestazione dei sintomi.
I benefici dei vaccini meningite
Prima di parlare delle controindicazioni dei vaccini meningite è doveroso ricordare e sottolineare i vantaggi del farmaco sulla persona. Il vaccino contro la meningite è un rimedio preventivo che riduce il rischio di diffusione e di contagio.
Il vaccino contro la meningite “va somministrato solo una volta nella vita e, solo nel caso dei neonati sino a copertura completa” (Cit. Ministero della Salute).
Sebbene preventivo, con la nuova legge italiana sui vaccini approvata nel 2017, non è obbligatorio. E’ comunque gratuito per i bambini, mentre per gli adulti è necessario prenotarlo nelle ASL e pagare un ticket ospedaliero. Il costo è differente in base all’età e può raggiungere anche i 100 euro.
L’efficacia del vaccino antimeningite è molto elevata. L’effetto del farmaco dura circa 5 anni durante i quali la persona vaccinata è immunizzata contro la malattia.
Il richiamo
In Italia è previsto un richiamo nel periodo dell’adolescenza. Questo permette di aumentare le difese immunitarie ed evitare che il batterio trovi modo di diffondersi facilmente. Il numero delle somministrazioni varia in base all’ età in cui si inizia a vaccinare; prima dei 6 mesi di età infatti occorre somministrare 3 dosi entro l’anno e un richiamo entro i 2 anni di età; tra i 6 e i 12 mesi, sono necessarie 2 dosi entro l’ anno e un richiamo nel secondo anno di vita; tra 1 e 2 anni, invece, 2 dosi e un richiamo entro i 2 anni; sono 2, invece, le dosi dopo i 2 anni di età.
Vaccini meningite controindicazioni
Ogni farmaco ha delle controindicazioni ed i vaccini meningite non ne sono esenti. La relazione vaccini meningite controindicazioni non deve però essere allarmante per i cittadini.
Gli effetti collaterali più frequenti del vaccino su tutti i pazienti, specialmente su quelli che mostrano ipersensibilità ai componenti del vaccino, sono transitori.
Ma quali sono le controindicazioni del vaccino? Le reazioni più frequenti, sia nell’adulto che nel bambino, sono i disordini alimentari, la sonnolenza, la cefalea, la nausea, il vomito e la diarrea, la comparsa di rash cutanei, i dolori articolari e muscolari, l’irritabilità, il malessere generale.
Altri effetti del farmaco riconosciuti sono il gonfiore, l’arrossamento, i brividi e la febbre alta, il dolore e la comparsa di un eritema nel punto in cui è stata eseguita l’iniezione. Quest’ultima reazione scompare dopo un paio di giorni.
Raramente sono stati registrati casi di reazioni allergiche che, però, possono provocare anche lo shock anafilattico.
È necessario segnalare al medico eventuali vertigini, disturbi visivi, ronzio nelle orecchie.
Vaccini meningite controindicazioni: i soggetti a rischio
La vaccinazione è controindicata per tutti i soggetti che hanno manifestato una reazione allergica grave dopo una precedente somministrazione dello stesso vaccino o di un qualsiasi farmaco che contiene i suoi principi attivi.
La vaccinazione va posticipata per i pazienti che presentano patologie acute gravi. Tra queste le più gravi sono: talassemia, anemia, asplenia, diabete mellito di tipo 1, malattie polmonari croniche, insufficienza renale cronica, alcolismo cronico, infezione da HIV – AIDS, immunodeficienze congenite, malattie epatiche croniche gravi, perdita di liquido cerebrospinale.
Inoltre, la vaccinazione deve essere valutata con difetti congeniti della colonna cervicale (da C5 a C9), difetti immunitari, difetti della properdina, della coagulazione, con epidemie ad alto rischio o nei soggetti con immunodepressione (trapianti, candidati ai trapianti e chemioterapia).
Vaccini meningite in gravidanza
Quando parliamo di vaccini meningite controindicazioni non possiamo ignorare le donne incinte. Contrarre la meningite per una donna incita è molto pericoloso per la futura mamma, che può rischiare anche la vita, mentre non sono stati ancora definiti i rischi per il feto. Nel caso del vaccino meningite non sono state segnalate particolari controindicazioni in caso di gravidanza e, il Ministero raccomanda la vaccinazione specialmente quando la donna vive o si trova in una zona a rischio in cui è stato segnalato la presenza del batterio meningococco e, di conseguenza, un aumento del rischio della meningite. La vaccinazione andrebbe fatta, preferibilmente, nel secondo o terzo trimestre, per prevenire il rischio di interruzione spontanea di gravidanza e per favorire la trasmissione del vaccino, sebbene in minima parte, anche al bambino in grembo.