Il vaccino meningococco C garantisce l’immunità nei confronti della meningite provocata dal batterio omonimo, il meningococco C. Come per gli altri vaccini, obbligatori o facoltativi, previsti dal Piano Vaccinale 2017-2019, anche la somministrazione di questo farmaco è messa in dubbio dagli italiani, che non sanno se è il caso o meno di vaccinarsi contro la meningite, sia per quanto riguarda la sua efficacia sia per quanto riguarda le conseguenze e gli effetti collaterali. In Italia, il vaccino meningococco C è facoltativo.
Noto anche come vaccinazione anti-meningococcica C, che non va confuso con il vaccino meningococco B, si tratta di un farmaco vaccinale che previene il contagio e la diffusione della meningite dovuta proprio al batterio meningococco C; questo è un sottotipo del batterio Neisseria Meningitidis.
In Italia esistono diversi farmaci vaccinali specifici per combatterlo e, in più possiamo contare anche sull’efficacia del vaccino quadrivalente, che combina insieme i vaccini specifici per il meningococco del ceppo A, C, W135 e Y.
La meningite da meningococco C: cos’è e cosa provoca
La meningite è un’infiammazione delle meningi, membrane che ricoprono l’encefalo e il midollo spinale; la meningite può essere causata da agenti infettivi, virali, batterici, micotici, da lesioni che interessano il sistema nervoso centrale, da alcuni farmaci ed ancora da tumori al cervello.
La meningite da meningococco C è di origine batterica ed è molto pericolosa perché può determinare conseguenze gravi, ad esempio setticemia, encefalite e mielite, ma causare anche la morte.
Corrono rischio di contrarre la malattia specialmente i neonati, i bambini con un’età inferiore ai 5 anni, gli adolescenti, tutti coloro che hanno le difese immunitarie basse. La meningite di questo ceppo è tra le forme di meningite batterica più diffuse in Europa.
Al fine di ridurre i rischi, la ricerca medica e gli studi di settore, hanno studiato e messo a disposizione della popolazione il vaccino meningococco C.
I sintomi della meningite da meningococco C sono compatibili con quelli della malattia causata da altri ceppi. I sintomi più ricorrenti sono la febbre alta, il vomito, gli stati confusionali, l’irritabilità , l’irrigidimento del collo, la fotofobia, la cefalea, la sonnolenza, il pallore, le convulsioni e l’epilessia.
Quando fare il vaccino meningococco C
La vaccinazione è l’unico modo, oggi attendibile, per prevenire il contagio e la diffusione della malattia. In Italia è gratuito per i bambini e gli adolescenti, compresi nella fascia di età indicata dal Ministero per la somministrazione del farmaco, mentre per tutti gli altri può essere a pagamento.
La somministrazione del vaccino meningococco C avviene per intramuscolo, sulla spalla o sulla coscia, e il numero dei dosaggi e il suo richiamo cambia in base alla fascia d’età della persona da vaccinare.
Quando si tratta di un bambino di età compresa tra i 2 e i 12 mesi di vita sono previsti 2 dosaggi del vaccino da eseguire ad almeno 2 mesi di distanza l’uno dall’altro con un richiamo all’età di 5 anni; mentre per i bambini di età superiore ai 12 mesi, per gli adolescenti e gli adulti è prescritto un singolo dosaggio e non richiede la somministrazione di richiamo.
La somministrazione del vaccino meningococco C, è seriamente consigliata nei casi di immunodepressione congenita o acquisita, quando la persona è affetta da malattie che rende il soggetto vulnerabile alle infezioni, come ad esempio il diabete e la talassemia, o se questa deve raggiungere una destinazione, un paese, in cui la malattia è abbastanza diffusa.
Effetti collaterali del vaccino meningococco C
Sebbene gli effetti collaterali del vaccino per il meningococco C siano rari, la somministrazione del farmaco può causare una leggera febbre, nelle prime 24 ore dalla somministrazione; arrossamento, dolore, gonfiore e indolenzimento cutaneo in corrispondenza della sede d’iniezione; ed ancora irritabilità , stanchezza, sonnolenza, vertigini, dolori muscolari e dolori articolari, svenimenti e vertigini.
Inoltre, in alcuni casi, molto raramente, il vaccino anti meningococco C, ha causato nei soggetti a cui è stato somministrato, reazioni allergiche alle componenti del farmaco, tra cui eritemi e prurito cutaneo, respiro corto ed asma, gonfiore al volto e alla lingua, e portare anche allo shock anafilattico.
Per questo motivo, la somministrazione del farmaco non è indicata sui soggetti allergici alle componenti del farmaco, ai soggetti affetti da malattie infettive in corso e a chi mostra sintomi febbrili in atto. Negli ultimi due casi il divieto è temporaneo.
Nelle donne in gravidanza il farmaco non ha rivelato alcuna controindicazione.