La stitichezza è un problema che affligge molte donne. Le ragioni che causano il fenomeno possono essere differenti, inclusa la sindrome premestruale o la gravidanza. Sebbene, in genere, si ricorre a lassativi, i rimedi naturali contro il problema sono differenti. Tra questi anche i semi di lino.
Questi semi non irritano la flora intestinale e, di conseguenza, non si corre il rischio di spiacevoli conseguenze tipici dei lassativi tradizionali.
Le proprietà e i benefici di questi piccoli semi sono molteplici grazie alle proteine, fibre, mucillagini, acidi grassi (omega 3 e Omega 6), vitamine e minerali che si trovano al suo interno. È un alimento capace di regolare l’attività intestinale e di controllare il colesterolo. Inoltre riesce a stimolare il sistema immunitario, ha proprietà depurative, emollienti, lenitive e antiinfiammatorie.
Questi semi sono in grado di ammorbidire le feci, quando si soffre di stipsi. La spiegazione sta nel fatto che, grazie alle mucillagini, sono in grado di mobilitare la flora intestinale, riattivare la peristalsi e facilitare la defecazione.
Come assumere i semi di lino
Sebbene i semi di lino aiutano in caso di stipsi, il rimedio deve essere associato ad una dieta sana ed equilibrata. L’effetto dei semi non sarà immediato ma necessita di almeno 3 giorni. Questi semi si comportano come un “lubrificante” naturale che agisce sulle feci ammorbidendole. Allo stesso tempo, con la defecazione, verranno espulse le sostanze nocive presenti all’interno dell’intestino. Il benessere sarà immediato così come si sentirà la sensazione di “smaltimento” di tossine e rifiuti.
Affinché il rimedio sia efficace bisogna assumere, e non superare, un cucchiaio di semi al giorno.
Per ingerirli si potrà scegliere se mangiarli interi o macinarli in base alle necessità. Per sfruttare l’azione lassativa dei semi bisogna mangiarli interi, mentre se si macinano aiuta l’intestino ad assorbire più rapidamente i nutrienti. In quest’ultimo caso, possono anche essere mangiati anche con lo yogurt, nelle minestre e nelle insalate. L’effetto sarà uguale.
Come assumerli contro la stitichezza
Contro la stitichezza i semi devono essere assunti interi. Per facilitare il loro compito, prima di ingerirli, si possono fare ammorbidire dentro un bicchiere di acqua per tutta la notte. Il risultato sarà un composto gelatinoso, simile alla reazione che si ottiene con i semi di chia. Prima di ingoiarli, bisogna filtrarli.
In alternativa, se l’idea di ingerire questo composto umido non fa per voi, potete anche optare per ingerire un cucchiaio di semi e bere immediatamente almeno 2 bicchieri di acqua. L’obiettivo sarà quello di fare gonfiare la mucillagine dentro lo stomaco per permetterle di svolgere la sua funzione “lassativa”.
Come preparare i decotti e gli infusi
Contro la stitichezza, i semi di lino possono essere assunti anche come decotti o infusi.
Per preparare il decotto servono 5 cucchiai di semi che dovranno essere schiacciati e lasciati macerare in ammollo per circa 20 minuti. Dopo averlo filtrato si può bere fino a 3 volte al giorno.
Per preparare l’infuso, invece, bisogna lasciare in infusione un cucchiaio di semi in un bicchiere di acqua. Dopo averlo coperto si lascia agire per tutta la notte. A contatto con l’acqua, le mucillagini gonfieranno.
Quando assumerli
L’assunzione dei semi di lino è indicata la mattina. Poiché l’infuso si prepara la notte, l’ideale è bere la soluzione la mattina appena svegli a stomaco vuoto.
Dopo che i semi avranno fatto effetto, potrà accadere di avere bisogno di defecare fino a 4 volte al giorno finché lo stomaco non sarà libero e l’effetto dei semi concluso.
Controindicazioni
Sebbene i semi di lino hanno tantissime proprietà utili a tutto il corpo e all’organismo, ci sono casi in cui assumerli può essere controproducente. L’effetto collaterale più comune è la flatulenza.
L’uso dei semi è controindicato nei pazienti affetti da ostruzioni intestinali, diverticolite, disturbi della coagulazione, sindrome del colon irritabile e in caso di patologie oncologiche.
In gravidanza e allattamento l’assunzione dei semi è da valutare con il medico ginecologo di fiducia, poiché i semi contengono fitoestrogeni.
I bambini, specialmente con un’età inferiore ai 6 anni, poiché hanno un intestino molto delicato, non devono mangiarli. Il rischio è che la loro assunzione determini occlusione intestinale e restringimento dell’esofago.
Questi semi potrebbero interferire con l’efficacia di alcuni farmaci (ipoglicemizzanti, antiaggreganti, anticoagulanti e antinfiammatori non steroidei – FANS).