Per capire cos’è la ritenzione idrica occorre pensare alle nostre cellule e al loro nutrimento. Il sangue le alimenta con acqua, ossigeno e sostanze nutritive. Una volta completato il processo, è la cellula stessa a liberarsi degli scarti e delle tossine, inviandole al sangue, ai reni e ai polmoni. Normalmente, l’organismo filtra e riassorbe la stessa quantità di liquidi. Tuttavia, in alcuni casi il corpo immagazzina più di quanto riesce a smaltire. L’acqua quindi ristagna nei tessuti insieme alle sostanze di scarto.
La ritenzione idrica si manifesta con un edema localizzato nella zona addominale e alle estremità. A volte le palpebre sono gonfie e arrossate e si avverte una certa rigidità articolare. Il peso è variabile e dimagrire diventa quasi impossibile. Un modo molto semplice per scoprire la presenza della ritenzione è premere con il pollice, in modo delicato, la caviglia o il polpaccio. Se è presente l’edema, la pelle mostrerà un piccolo incavo in corrispondenza della leggera pressione.
Le cause della ritenzione idrica
Un’alimentazione sbilanciata, l’abuso di sale e condimenti ne favoriscono l’insorgere così come la presenza di alcune intolleranze, come quella al lattosio o al glutine. Sul banco degli imputati troviamo anche una circolazione sanguigna e linfatica lenta e alcuni farmaci, come quelli per l’ipertensione. Le variazioni ormonali nelle varie stagioni della vita di una donna, dalle prime mestruazioni, alla gravidanza fino alla menopausa, sono tra le cause più comuni come l’abitudine di stare per molte ore sedute o, al contrario, in piedi.
Ritenzione idrica alle gambe
Il gonfiore degli arti inferiori non è di per sé grave. L’edema è collegato a un cattivo funzionamento delle vene. Se i capillari vengono in qualche modo danneggiati o sono sottoposti a una pressione eccessiva, possono rompersi e favorire così la fuoriuscita dei liquidi e dell’acqua che vanno a finire nei tessuti circostanti. La ritenzione idrica nelle gambe può dipendere anche dalla circolazione linfatica, la principale responsabile della rimozione delle tossine e dei rifiuti metabolici. Per capire l’origine del gonfiore è sempre consigliabile rivolgersi a un medico il quale non solo determinerà la causa ma saprà indirizzare la paziente verso il trattamento più adeguato.
Ritenzione idrica in gravidanza
Il corpo di una donna incinta contiene molta più acqua, il sangue aumenta di volume e la compressione della vena cava da parte dell’utero, nell’ultimo periodo della gravidanza, ostacola il ritorno venoso. Tutti i fluidi presenti nell’organismo circolano lentamente e il progesterone aumenta la vasodilatazione. Il consiglio è quello di parlarne con il ginecologo di fiducia, nel frattempo però può essere utile dormire con le gambe alzate, limitare il sale e concedersi delle lunghe passeggiate in mezzo alla natura.
Cura e consigli
Il primo consiglio per combattere la ritenzione idrica è cercare di ridurre lo stress, il principale responsabile di un’eccessiva produzione di aldosterone, un ormone steroideo prodotto dalle ghiandole surrenali che “ordina” al nostro organismo di trattenere quanta più acqua possibile.
È di fondamentale importanza cercare di ridurre il sodio introdotto quotidianamente con la dieta, privilegiando condimenti a base di erbe e spezie. Per bilanciare il sodio è fondamentale alzare i livelli di potassio nel nostro organismo, aumentando il consumo di legumi, kiwi e banane. Anche se può sembrare un controsenso, i medici specialisti consigliano di bere almeno 8 bicchieri di acqua al giorno per permettere all’organismo di purificarsi e liberarsi di scorie e tossine.
La pressoterapia e il linfodrenaggio sono due trattamenti che apportano il massimo beneficio, regalando in breve tempo un fisico più snello e libero dalla ritenzione idrica. E per finire, oltre a rivedere la propria alimentazione, è molto importante dedicarsi a un’attività aerobica leggera ma costante.
Rimedi naturali
Il succo di limone e quello di mirtillo sono due rimedi naturali per combattere gonfiori ed edemi. Oltre a rimuovere le tossine e i liquidi in eccesso, regalano all’organismo un cocktail di sali minerali molto importanti. Té verde e tarassaco invece sono due efficaci drenanti e diuretici che possono essere assunti tramite tisane e compresse. I naturopati consigliano di bere un cucchiaino di aceto di mele in un bicchiere di acqua mezz’ora prima dei pasti. Questo rimedio combatte il gonfiore e nello stesso tempo permette di aumentare le scorte di potassio.
Gli olii essenziali agiscono dall’esterno. Un bel bagno caldo a base di sali di Epsom e olio di geranio o cipresso non solo allevia i dolori muscolari dovuti allo stress, ma toglie il gonfiore anche dall’addome grazie al processo dell’osmosi inversa. E l’alimentazione? Portiamo in tavola carciofi, finocchi e tanto prezzemolo. Questi alimenti infatti sono amici della nostra pelle e contribuiscono a migliorare il tono dell’epidermide e a “svegliare” una circolazione linfatica un po’ troppo lenta.