Ergastolo. Questa è stata la richiesta formulata dalla pm di Milano Alessia Menegazzo e dall’aggiunta Letizia Manella nei confronti di Alessandro Impagnatiello al termine della requisitoria che si è tenuta oggi presso l’aula della prima Corte d’Assise nello stesso capoluogo meneghino.
Impagnatiello come si sa è accusato di aver tolto la vita in maniera brutale alla sua fidanzata Giulia Tramontano nonchè al bimbo che ella portava in grembo. Quel bambino che sarebbe dovuto essere anche suo figlio. Per gli inquirenti non ci sono dubbi: Alessandro ha agito con premeditazione nei confronti di Giulia.
Secondo la pm quando Impagnatiello ha saputo che Giulia aveva trovato le prove della sua doppia vita parallela e dell’altra relazione che aveva si è sentito impotente. Da qui forse sarebbe maturata la decisione di togliere la vita alla ragazza e al bimbo che sarebbe dovuto nascere nei mesi successivi.
Non ha usato mezzi termini in aula la pm e ha definito quanto accaduto a Giulia un “viaggio nell’orrore”. Parole forti che fanno capire quanto questo caso abbia scosso la pubblica opinione. Impagnatiello avrebbe agito secondo i pm per futili motivi nei confronti di quella fidanzata che diceva di amare.
La scena che si trovarono gli inquirenti al momento del ritrovamento del corpo di Giulia fu qualcosa di assurdo. E nella giornata dell’11 novembre questa storia ha avuto molto probabilmente il suo finale.
E il gesto della mamma di Giulia fa capire tantissimo, un gesto arrivato al termine della requisitoria che non lascia spazio ad interpretazioni.