Vi siete mai chieste quali possano essere le cause delle perdite gialle? Tutte le donne si ritrovano ad affrontare questo problema una volta nella vita: in generale le perdite vaginali sono un fenomeno fisiologico che non deve destare particolari preoccupazione ma bisogna prestare attenzione al colore e alla frequenza.
Durante l’età fertile è assolutamente normale avere una secrezione vaginale fluida, trasparente o biancastra, inodore e non associata ad alcun sintomo, la cui qualità e quantità varia a seconda delle fasi del ciclo, da come ci vestiamo, da come ci laviamo, da quello che mangiamo, insomma dalle nostre abitudini di vita quotidiana.
Entro certi limiti quindi, quello delle perdite vaginali è un fenomeno normale, specie in alcuni periodi della vita. Sia ben chiaro, innanzitutto, che la mucosa vaginale è di per sé priva di ghiandole, motivo per cui quelle secrezioni che comunemente chiamiamo “perdite” sono in realtà rappresentate soprattutto dal secreto della cervice uterina.
Colore delle perdite vaginali
Tuttavia, la comparsa di perdite gialle o di altri colori come le perdite marroni o le perdite bianche è quasi sempre sintomo di un’infezione o di qualche altro disturbo. Queste secrezioni possono presentarsi del tutto asintomatiche oppure associarsi a prurito, bruciore, cattivo odore fino a dolore intenso e febbre, nei casi di infezioni gravi.
Per esempio, le perdite marroni, quando compaiono, possono destare qualche preoccupazione ed è importante comprenderne i sintomi e le cause, per valutare, anche con il proprio ginecologo, se siano necessarie delle cure.
In ogni caso, quando si hanno perdite vaginali gialle o di altre sfumature cromatiche, è sempre opportuno rivolgersi al ginecologo per capire di quale tipo di infezione si tratti, per poterla curare nel modo più adeguato possibile.
Perdite gialle: cause principali
Tra tutte le perdite possibili quelle bianche sono le più innocue. Abbiamo visto prima che possono essere fisiologiche e sostanzialmente legate al setting ormonale, ossia alla quantità e tipologia di ormoni presenti. Dopo l’ovulazione si ha una nuova modificazione degli ormoni circolanti e questo influenza il delicato equilibrio dell’area vaginale. Quindi è possibile che vengano prodotte queste perdite biancastre.
Invece per quanto riguarda le perdite vaginali gialle, le cause possono essere diverse, ma sono comunque un sintomo che ci avvisa che qualcosa non funziona come dovrebbe. Si distinguono ad esempio le perdite gialle prima del ciclo dalle perdite gialle in gravidanza, ma senza altri sintomi che possano far pensare a un’infezione: in tal caso sono perdite del tutto fisiologiche.
Le perdite giallastre possono essere connesse a infiammazioni e infezione della cervice uterina o a malattie sessualmente trasmissibili, ma a causarle possono essere anche indumenti troppo attillati o sintetici, una scarsa igiene e saponi e prodotti troppo aggressivi.
Le perdite vaginali gialle si presentano dense e gelatinose di consistenza e si manifestano sia prima del ciclo che durante il delicato periodo della gravidanza e possono essere legate alla cosiddetta infezione da lievito (causata dall’eccessivo consumo nella propria dieta di questo elemento presente nei carboidrati e negli zuccheri semplici).
Altre cause possono essere una cervicite in atto oppure ad una vulvovaginite causata da malattie a trasmissione sessuale, quali clamidia e gonorrea in primis. In questo caso è bene ricordarsi sempre di cambiare tutti i giorni la biancheria intima, gli asciugamani e di non avere rapporti sessuali senza protezione.
In alcuni casi anche l’uso di indumenti stretti o sintetici oppure una banale scarsa igiene intima possono essere causa di perdite gialle dense e per tanto per prevenirle basta usare intimo dalle fibre naturali ed avere maggiore cura nel lavarsi sempre con appositi detergenti delicati e acqua tiepida.
Perdite gialle, marroni e spotting: ecco le differenze
Oltre alle perdite di colore giallo, ci sono perdite di altra natura che possono presentarsi. Comunemente denominate “perdite marroni”, sono quelle perdite di sangue scuro che non sono di tipo mestruale, e che si possono verificare sia tra un ciclo e l’altro, spesso in concomitanza con l’ovulazione, che poco prima delle mestruazioni stesse.
Le perdite marroni sono molto comuni anche durante la prima fase di una gravidanza (in questo caso, però, sono normali e determinate dall’impianto dell’ovulo nell’utero e note anche come perdite da impianto).
Le cause dello spotting questo il termine che i ginecologi utilizzano per definire il fenomeno delle perdite ematiche scure, sono diverse a seconda di quale sia l’origine, ma nella maggior parte dei casi non sono tali da far preoccupare anche se non vanno sottovalutate, specie se si tratta di episodi ripetuti.
Come comportarsi in caso di perdite gialle
Le infezioni legate alla presenza di perdite intime raramente mettono a rischio di vita la donna, portano però di frequente a sterilità, poiché contribuiscono alla formazione di aderenze, che vanno ad ostruire le Tube di Falloppio, soprattutto se non tempestivamente riconosciute ed adeguatamente trattate.
Per gestire il problema basterebbe semplicemente seguire qualche piccola regola che non soltanto ci aiuterà nel percorso di guarigione, nel caso in cui siano legate a un’infezione o a un’infiammazione, ma anche nella prevenzione.
Attenzione soprattutto alle piccole ma inconsapevoli cattive abitudini, come: evitare di usare salvaslip, meglio cambiare gli slip più spesso; la biancheria intima deve essere in cotone, possibilmente bianca; curare meticolosamente l’igiene intima utilizzando saponi neutri adatti alle zone delicate; evitare rapporti sessuali non protetti.
Queste perdite spesso tendono ad essere trascurate e quindi a non essere trattate adeguatamente, soprattutto se sono “asintomatiche”, in realtà non vanno mai sottovalutate perché possono causare infezioni ben più gravi e possono essere trasmesse al proprio partner.
Per scongiurare la presenza di una infezione più grave, in presenza di perdite gialle maleodoranti schiumose, è importante contattare il proprio ginecologo, sottoporsi ad appropriata visita medica e ad un prelievo di mucosa tramite tampone. In base all’esito della visita e delle analisi effettuate si può capire con quale metodo farmacologico si può intervenire.