Sappiamo tutti che obiettivo del nostro lavoro quotidiano è quello oltre che portare il pane a casa per pagare appunto bollette e la spesa di ogni giorno, anche quello di avere dei contributi lavorativi per poter andare in pensione.
Prima si comincia a lavorare e prima si andrà in pensione. Sicuramente il nostro Paese è molto indietro rispetto alle altre nazioni europee per quanto riguarda l’età pensionabile che in Italia rimane ancora molto alta e questo come si sa impedisce il ricambio generazionale.
Su questo fronte il nostro Paese deve ancora lavorare moltissimo e il Governo sta cercando delle soluzioni importanti per poter venire incontro anche e soprattutto ai giovani che sempre di più fanno fatica a trovare lavoro, un lavoro che sia anche ben pagato e con contributi a norma di legge.
Spesso oggi i contratti sono precari e non consentono alla gente di mettere da parte dei contributi abbastanza consistenti per poter andare in pensione e prendere anche una cifra dignitosa. Il precariato è sicuramente un male di questo Paese che non riesce a trovare soluzioni a questa emergenza sociale.
Una emergenza che è vivissima soprattutto in zone come il meridione del nostro Paese dove moltissime aziende stanno chiudendo a causa delle difficoltà incontrate nel corso degli ultimi anni.
Nella prossima pagina del nostro articolo andremo a vedere che cosa è successo nessuno se lo sarebbe mai aspettato ma da settembre cambia tutto per quanto riguarda le pensioni degli italiani.