Neoplasia ai polmoni, boom di casi tra i non fumatori: ecco il motivo (1 / 2)

Neoplasia ai polmoni, boom di casi tra i non fumatori: ecco il motivo

Un recente studio approfondito sulle neoplasie polmonari ha evidenziato un aumento significativo delle diagnosi tra i non fumatori, con cambiamenti nei fattori di rischio negli ultimi anni. Fino a poco tempo fa, si pensava che solo i fumatori fossero maggiormente esposti, ma ora questo non sembra piĂą essere il caso.

La neoplasia ai polmoni è una delle più comuni e letali a livello globale, rappresentando una delle principali cause di decesso. La patologia si sviluppa quando le cellule polmonari iniziano a crescere in modo anomalo e incontrollato, formando una neoplasia. Possono essere suddivise principalmente in due categorie: il carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) e il carcinoma non a piccole cellule (NSCLC), quest’ultimo il più comune.

L’SCLC è noto per la sua rapida crescita e diffusione, mentre l’NSCLC comprende vari sottotipi, tra cui l’adenocarcinoma, il carcinoma squamoso e il carcinoma a grandi cellule. Il principale fattore di rischio per il cancro ai polmoni è il fumo di sigaretta, che contribuisce in modo significativo alla maggior parte dei casi.

Tuttavia, esistono anche altri fattori di rischio, come l’esposizione a sostanze cancerogene come l’amianto, il radon e l’inquinamento atmosferico. Anche la predisposizione genetica può giocare un ruolo importante. Negli ultimi anni, si è osservato un aumento dei casi di neoplasia ai polmoni anche tra i non fumatori, in particolare per l’adenocarcinoma, che è più comune in coloro che non hanno mai fumato.

A cosa potrebbe essere dovuto questo aumento? Secondo gli ultimi studi, il motivo sarebbe da ricercare in fattori di rischio ben precisi che tendiamo a sottovalutare. Si rendono necessarie misure sempre piĂą urgenti anche da parte dei governi. Di cosa si tratta? Scopriamolo nella pagina successiva.

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