Naufragio veliero a Palermo: la confessione del comandante (1 / 2)

Naufragio veliero a Palermo: la confessione del comandante

Il naufragio del Bayesian, veliero di lusso affondato lunedì  a Palermo, continua a tenere banco sul fronte della cronaca non solo nazionale ma mondiale, dal momento che la tragedia  sta coinvolgendo ingegneri nautici ma anche tanti studiosi, al fine di ricostruire la dinamica di questa tremenda vicenda.

Se difatti la tempesta si è scatenata all’improvviso, questa è stata lo start ma qual è  invece la causa dell’inabissamento? Mentre proseguono le ricerche dei sei dispersi  (il cuoco è stato ritrovato privo di vita), e mentre 15 sono i sopravvissuti dell’affondamento della  barca a vela, avvenuto a Porticello, restano troppi punti oscuri.

Si indaga a 360 gradi, a fine di ricostruire, con dovizia di particolari,  cosa sia successo e prezioso è il racconto sia dei superstiti  che del comandante del Bayesian.

Proprio per via della gravità dell’accaduto , tutto viene vagliato attentamente, ai fini dell’attribuzione di eventuali responsabilità e per rendere verità e giustizia ai familiari di coloro che hanno perso la vita. Il veliero,  delle dimensioni di 56 metri, è affondato ma per quale motivo? Questo è il punto interrogativo cruciale.

A rompere il silenzio è stato proprio il comandante del veliero affondato. Vediamo insieme cosa ha dichiarato, in dettaglio, nella seconda pagina del nostro articolo poiché la sua confessione è davvero forte e sta facendo il giro delle testate di tutto il mondo per via della sua  potenza.