James Catfield, il comandante del Bayesian, ha 51 anni , è neozelandese ed è uno skipper ritenuto, nel suo settore, molto esperto, capitano di yatch di lusso per otto anni prima di guidare il veliero naufragato. Ha rotto il silenzio, interpellato dagli inquirenti italiani e, nel corso dell’interrogatorio, durato fino a tarda serata, effettuato dai pm della Procura di Termini Imerese, ha cercato di ricostruire l’accaduto.
Catfield, così come gli altri superstiti, dopo le cure del caso e la messa in sicurezza in un resort della zona, interpellato, ha ribadito la sua versione iniziale, quella della tempesta improvvisa, come riportato da fanpage.it, nostra fonte di riferimento per la stesura dell’articolo. Sinora, la procura prosegue con l’ipotesi di reato di naufragio colposo a carico di ignoti .
Ciò significa che non ci sono indagati, sebbene prossimamente potrebbe esserci uno sviluppo nel caso, quando verranno effettuati accertamenti medico legali e tecnici irripetibili. La confessione del comandante è stata supportata da altri testimoni oculari, come riportato da fanpage.it. Difatti il comandante di un altro yacht ancorato nelle vicinanze, Karsten Borner, ha dichiarato: “C’era una raffica di uragano molto forte”.
Ora c’è un dato non da poco su cui far luce: capire se i servizi meteo avessero annunciato o meno l’arrivo di questa tempesta che, in men che non si dica, non avrebbe lasciato scampo ai passeggeri a bordo del veliero inabissatosi e come sia stato possibile che il Bayesian sia affondato in un minuto, pur essendo modernissimo. Cosa non è andato per il verso giusto? A queste e molte altre domande, gli inquirenti dovranno trovare delle risposte plausibili.
Raggelante la testimonianza di un pescatore che ha dichiarato: “L’ho vista affondare all’improvviso” . Un racconto simile è stato dato dal capitano dello yacht ormeggiato nelle vicinanze del Bayesian al momento della tempesta. Quest’ultimo ha visto il veliero essere inghiottito dall’acqua in pochi istanti. Seguiranno ulteriori aggiornamenti .