Il femminicidio della povera Sharon Verzeni rimarrà impresso indelebilmente nella storia del nostro Paese. Quella maledetta notte del 30 luglio, la barista 33 anni, aveva deciso di fare una passeggiata intorno a mezzanotte, un’abitudine che aveva preso nelle ultime settimane. Tuttavia., le strade di Terno D’Isola, un piccolo paesino di provincia, si sono tinte di rosso.
Con le ultime forze che le rimanevano, Sharon è riuscita a chiamare i carabinieri, cercando disperatamente aiuto. Nonostante l’intervento immediato delle forze dell’ordine e dei soccorritori, per lei non c’è stato nulla da fare. Dopo soli 50 minuti dopo essere uscita di casa, è stata ritrovata senza vita, colpita da quattro fendenti.
Dopo un mese di indagini che sono proseguite a ritmo serrato, gli inquirenti hanno chiuso il cerchio intorno a quell’uomo che era stato avvistato sfrecciare in bicicletta per le strade di Terno d’Isola la notte del delitto. Sottoposto ad interrogatorio, il sospettato ha infine confessato, specificando i dettagli di quel tremendo raptus di follia.
A far rabbrividire gli stessi inquirenti, l’apparente leggerezza con il quale il 30enne di origini africane ha ammesso le sue colpe, specificando di aver agito assolutamente senza un motivo. Il presunto colpevole è un ex rapper che viveva da solo a Suisio (Bergamo), a cinque chilometri da Terno d’Isola.
Naturalmente, nonostante le dichiarazioni dell’uomo, le forze dell’ordine stanno cercando ugualmente di fare luce sul possibile movente del delitto, scavando contestualmente nella vita del killer e della sua vittima. L’ultima scoperta su Moussa Sangare è da brividi. Si tratta di un clamoroso ritrovamento da parte dei carabinieri: ecco tutti i dettagli nella pagina successiva.