Il cambiamento climatico è ormai sotto gli occhi di tutti: calamità naturali, eventi meteorologici estremi, ondate di caldo asfissianti. Si tratta di una realtà con la quale ci stiamo abituando a convivere, ma che necessita di un profondo spirito di adattamento e di interventi mirati per ridurre al minimo i danni.
Le massime organizzazioni internazionali che si interessano di ambiente e clima – come l’IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change e il WMO – World Meteorological Organization- stanno cercando di fare il possibile per arginare un fenomeno che sembra essere ormai incontrollabile.
Ridurre la CO2, incentivare la green energy e tante altre piccole iniziative che nel complesso sembrano tuttavia solo scalfire un fenomeno galoppante. Era l’estate del 2003 quando un’ondata di calore senza precedenti si abbatté sull’Europa, segnando un punto di svolta nella storia climatica del continente. In Italia, come in molti altri Paesi, le temperature raggiunsero livelli mai visti, con punte oltre i 40°C e un’afa soffocante che si protrasse per settimane, mettendo in crisi città, infrastrutture e, soprattutto, la salute pubblica.
Non si trattò di un semplice episodio isolato, ma di un evento estremo che costrinse scienziati, istituzioni e cittadini a fare i conti con una realtà fino ad allora sottovalutata: il cambiamento climatico non era più un rischio futuro, ma un fenomeno già in atto.
In questi giorni un nuovo spauracchio si staglia pericolosamente all’orizzonte. A lanciare l’allarme i massimi esperti nel campo della meteorologia, che parlano di un fenomeno mai successo prima. “Sta per arrivare…”: scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.