Sta facendo molto scalpore nella pubblica opinione quanto accaduto a Castel D’Azzano negli scorsi giorni quando all’improvviso mentre la maggior parte della gente ancora dormiva è stata svegliata da una potente deflgrazione.
E questa volta non si è trattato della solita fuga di gas. I fatti sono maturati durante uno sgombero previsto che riguardava un casolare occupato dai fratelli Ramponi già noti alle cronache per episodi simili. Una deflagrazione che purtroppo ha causato qualcosa di inimagginabile.
Infatti tre Carabinieri intervenuti sul posto assieme agli altri colleghi sono deceduti durante la deflagrazione. Un gesto programmato quello dei fratelli Ramponi che sapevano di dover lasciare l’immobile, un’operazione forse pianificata nei minimi dettagli quella messa in atto dai tre.
Ad accendere la deflgrazione sarebbe stata Maria Luisa Ramponi, che ha usato accendino apponendolo nei pressi di una bombola del gas che era stata già aperta. Già lo scorso anno i tre avevano provato a farsi saltare in aria durante un altro tentativo di sgombero che il comune doveva eseguire.
Vista la pericolosità dei soggetti le autorità durante lo sgombero avevano inviato non solo le forze dell’ordine ma anche squadre speciali per disinnescare eventuali ordigni e intervenire in situazioni di pericolo. Sul posto anche i Vigili del Fuoco e diverse ambulanze del 118.
Purtroppo il numero del personale impegnato nei soccorsi è salito di numero nei minuti successivi alla deflagrazione si sono contati infatti 20 persone portate in ospedale nella prossima pagina però andremo a vedere che cosa è emerso dall’autopsia dei due tre Carabinieri deceduti. I tre militari, Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello, stavano eseguendo come ogni giorno il...