Ricordiamo tutti la storia della piccola Diana Pifferi, la bimba che, come una candela, abbandonata a se stessa, è deceduta per stenti per mano della madre Alessia. Una storia fortissima, una di quelle che hanno segnato la cronaca nera nazionale e di cui non si smette di parlare. Purtroppo questo non è l’unico caso dal momento che il mondo è costellato da simili accadimenti.
Non si riesce proprio a comprendere come possano dei genitori togliere la vita a coloro che hanno generato ed è difficile, a livello di opinione collettiva, trovare commenti comprensivi a simili azioni che, lo ricordiamo, sono reati…. reati su cui la giustizia deve tassativamente intervenire per fermare una lungo elenco di innocenti, fatti fuori da chi avrebbe dovuto proteggerli incondizionatamente.
Quei minori sarebbero potuti essere i nostri figli, i nostri nipoti, i figlioletti dei nostri amici, non dimentichiamocelo! E’ la capacità di empatia, ossia di immedesimarsi nella situazioni, che ci genera quel senso di indignazione profonda e quella voglia di non attendere i tempi di un tribunale, facendosi giustizia da sé.
In tanti sono gli angioletti strappati alla dimensione terrena troppo in fretta, in un modo tremendo, da far venire la pelle d’oca anche ai meno suscettibili e il caso di cui vi parlerò è uno di quelli che hanno scosso gli utenti di tutto il mondo, dal momento che la notizia è rimbalzata dai siti locali a quelli nazionali in un batter di ciglia.
Parliamo di un figlioletto di un mese lasciato dai genitori senza cibo e che, purtroppo, non ce l’ha fatta. Vediamo insieme i dettagli di questo sconvolgente caso nella seconda pagina del nostro articolo.