E’ già trascorsa più di una settimana da quel tremendo 18 luglio, giorno in cui ha perso la vita la piccola Agnese, la bimba di appena 14 mesi dimenticata nell’auto. Come ormai appurato dalla indagini, il papà Sirio Chinellato ha subito quella mattina un improvviso blackout mentale e, convinto di aver lasciato la bimba all’asilo, si è invece recato direttamente al lavoro, dimenticandosela nel sedile posteriore.
La piccola è rimasta per cinque ore sotto il sole cocente, perdendo la vita a causa delle alte temperature. Le lamiere infuocate dell’auto hanno reso l’aria irrespirabile e quando alcuni dipendenti dell’azienda si sono accorti presenza della piccola in auto e hanno lanciato l’allarme, era ormai troppo tardi.
Tempestivo l’arrivo dei soccorsi, ma nonostante i tentativi di rianimazione, Agnese è arrivata senza vita all’ospedale di Mestre. Le elevate temperature di quei giorni hanno reso l’interno dell’auto insopportabile, risultando insopportabile per la bambina. Questo tremendo episodio ha sollevato un’ondata di emozione e sconcerto in tutto il Paese.
Il padre della piccola, le cui urla strazianti sono ancora ben impresse nella memoria dei testimoni, è attualmente sotto indagine per questa grave dimenticanza. La procura di Venezia ha aperto un fascicolo e sta indagando Chinellato per gravi ipotesi di reato.
E’ proprio di queste ore un clamoroso aggiornamento sul caso della piccola Agnese. Ci sono brutte notizie per il padre Sirio, la procura lo avrebbe appena informato di una svolta importante nelle indagini. Si mette male per lui: ecco tutti i dettagli nella pagina successiva.