Un lutto improvviso nel Nord Italia sta riaccendendo i riflettori su un pericolo sanitario silenzioso, spesso sottovalutato ma in netta crescita. Un dramma personale, che ha colpito una famiglia in provincia di Rovigo, diventa triste spunto per affrontare una questione di salute pubblica che, dai dati più recenti, riguarda da vicino tutto il Paese.
Mentre le autorità sanitarie monitorano costantemente la situazione, i casi continuano ad aumentare, ponendo interrogativi urgenti sulla prevenzione. Questo evento specifico, per la sua rapidità e gravità, serve da monito crudele su come un nemico apparentemente banale, favorito dal clima estivo, possa rivelarsi letale, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione.
Nel 2025, l’Italia ha registrato un significativo incremento dei casi di infezione da virus West Nile (WNV). Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), al 23 luglio sono stati confermati 32 casi umani, di cui 21 nella provincia di Latina, inclusi 15 casi neuro-invasivi. La maggior parte dei casi è stata segnalata nella regione Lazio, con un decesso registrato nella provincia di Latina.
Il virus West Nile è trasmesso principalmente dalla puntura di zanzare infette, in particolare del genere Culex, che si nutrono di uccelli infetti. La maggior parte delle persone infette rimane asintomatica o presenta sintomi lievi simili all’influenza. Tuttavia, circa il 1% dei casi può sviluppare forme gravi che possono essere irrimediabili.
E’ importante conoscere i sintomi dell’infezione per agire tempestivamente ed evitare ulteriori complicazioni, specialmente nei soggetti fragili come gli anziani. Quali sono i sintomi dell’infezione? “Attenzione a questi segnali…”: ecco tutti i dettagli nella pagina successiva.