L’assegno di invalidità è un sostegno economico riconosciuto dall’INPS alle persone che presentano un’invalidità civile riconosciuta pari o superiore al 74%. Il beneficio serve a garantire un supporto finanziario a chi, a causa di una ridotta capacità lavorativa, non riesce a mantenere un reddito adeguato.
Possono richiedere l’assegno di invalidità i cittadini italiani, comunitari o extracomunitari con permesso di soggiorno, che abbiano compiuto i 18 anni e risultino parzialmente o totalmente incapaci al lavoro. È necessario inoltre rispettare determinati requisiti contributivi, che variano a seconda della situazione lavorativa del richiedente.
L’importo dell’assegno di invalidità dipende dal grado di invalidità riconosciuto e dai contributi versati dal richiedente. Ogni anno l’INPS aggiorna la misura economica in base agli adeguamenti dell’inflazione, garantendo così un sostegno proporzionato al costo della vita.
La domanda si presenta direttamente all’INPS, online tramite il portale con SPID, CIE o CNS, oppure tramite patronati e CAF. La richiesta viene valutata da una commissione medica che verifica il grado di invalidità, determinando così l’ammissibilità al beneficio.
L’assegno di invalidità rappresenta non solo un sostegno economico, ma anche un riconoscimento del diritto alla dignità e all’autonomia delle persone con disabilità. E’ proprio di queste ore una notizia importantissima legata a questo tipo di sussidio. Una sentenza emessa dalla Corte Costituzionale ha stravolto tutto a partire dal mese di settembre. Ci sono importanti cambiamenti che è necessario conoscere. Di cosa si tratta? Ecco tutti i dettagli nella pagina successiva.