La montata lattea è uno degli episodi più significativi per le donne che hanno appena partorito; essa si verifica, generalmente due o tre giorni dopo la nascita dal bambino, quando nel seno materno inizia a comparire il latte vero e proprio.
Fino a questo momento, infatti, era presente solo il colostro, ricco di proteine e sali minerali; ora il colostro diventa latte, con una quantità maggiore di grassi, pronto a fornire il giusto nutrimento e il giusto apporto nutritivo al neonato nei suoi primi mesi di vita.
E’ opportuno, in questo caso, sfatare un luogo comune, per il quale un seno grosso produce maggiori quantità di latte, cosa assolutamente falsa, perché il quantitativo non dipende affatto dalle dimensioni del seno.
Montata lattea: sintomi principali
In questi giorni ci si accorge di avere il seno duro e più caldo del solito e a volte si potrebbe verificare un indolenzimento generale dei seni, oltre a brividi di freddo simili a quelli dello stato febbrile. Il latte inizia a fuoriuscire dal seno materno in quantità anche maggiori, rispetto a quelle che il neonato riesce a bere; niente paura, soprattutto nei primi giorni, questo fenomeno è del tutto normale perché il corpo si sta preparando a fornire tutto l’apporto nutritivo al nuovo nato.
Vi consigliamo di acquistare, in questi giorni le apposite coppette assorbi latte da inserire nel reggiseno, per evitare che le fuoriuscite si vedano troppo. Dal punto di vista fisiologico, infatti, entra in funzione la prolattina che è un ormone dell’ipofisi che ha il compito di produrre il latte. Durante la gravidanza, questo ormone viene inibito e non appena la gravidanza termina lo stesso inizia a funzionare, garantendo, soprattutto nei primi giorni tutto il latte necessario.
Montata lattea: quando arriva e quanto dura
La montata lattea, generalmente, si presenta nelle donne due giorni dopo il parto, ma se non compare in questo intervallo di tempo non bisogna preoccuparsi, perché in alcune mamme avviene anche una settimana dopo e dura un paio di giorni. Il corpo umano è spesso un meccanismo straordinario, regolato dalle sue leggi naturali, delle quali a volte anche noi ci stupiamo.
Infatti, il neonato inizia a bere il latte materno e la quantità di latte che la prolattina dovrà produrre, viene stabilita dal neonato stesso, mediante l’azione della suzione, con la quale lo stesso si attaccherà al seno, in base alle proprie esigenze.
Durante il primo mese di allattamento, il latte viene prodotto ogni giorno in quantità maggiori, mentre rimane stabile per i successivi mesi, indicativamente fino al sesto mese. In questo periodo una mamma può arrivare a produrre fino 900 grammi quotidiani, quantità che verrà raddoppiata in caso di parto gemellare.
A volte la mamma non produce grandissime quantità di latte e la stessa si manifesta in maniera più blanda, questo dipende dall’organismo della donna, che dovrà comunque seguire una dieta specifica, al punto che ci sono alcuni casi, molto rari, per i quali la montata lattea non si manifesta proprio.
Il colostro
Molte di voi in questo momento si staranno chiedendo, come è possibile che la montata lattea avvenga almeno due giorni dopo il parto, ma il nascituro si attacchi al seno subito dopo la nascita, quindi, cosa berrà lui in questi due giorni?
La domanda è più che comprensibile, perché il latte che fuoriesce dal seno materno, le prime ore di vita del neonato si chiama colostro ed è ricco di anticorpi, difese immunitarie, proteine e sali minerali, insomma, non c’è cosa migliore per il bambino, che assumere il colostro, durante i primi giorni di vita, perché esso riesce a fornirgli tutte le sostanze nutritive ed il giusto sostegno per affrontare il mondo esterno che lo aspetta.
Questo primo latte non è bianco, ma tende al giallo, è molto cremoso e non viene prodotto in grandissime quantità e più il nascituro riuscirà a berlo e più facilmente arriverà il latte.
Montata lattea dopo cesareo
Il parto cesareo è molto diffuso, per tale ragione le mamme e le future mamme si chiedono se possono lo stesso allattare il loro bambino. La risposta è positiva, perché la montata lattea si presenta sia che per il parto naturale, che per quello cesareo, perché è un fenomeno fisiologico, quindi la prolattina inizia a funzionare nel momento in cui ci si rende conto che il bambino non viene più nutrito dal cordone ombelicale.
Le difficoltà si possono presentare per le ragioni legate allo stato in cui versa la mamma, che spesso riesce a vedere il bambino dopo qualche ora e che avrà una maggiore difficoltà a legarlo al seno, anche se in quasi tutti gli ospedali, salvo complicazioni, anche dopo il taglio cesareo, il bambino viene subito attaccato al seno materno. In questi casi si può comunque optare per l’allattamento misto.