Accompagnare il proprio bambino fino all’età adulta, per poi lasciarlo al mondo pienamente cosciente delle sue potenzialità e del suo valore, non è un compito facile ma è quello che spetta ad ogni genitore.
La difficoltà maggiore in cui si potrebbe incorrere è che, anziché valorizzare le sue passioni, il genitore tenda a indirizzarlo verso le proprie, non considerando il carattere e le preferenze del ragazzo.
Conoscere proprio figlio non è facile, allora come può una madre capire cosa vuole davvero il suo bambino? Sarà utile sapere che ad ogni fase della crescita di un bambino corrisponde un diverso atteggiamento.
0-7 anni – Egocentrico
In questo periodo il bambino ama essere al centro dell’attenzione, farsi protagonista delle situazioni e, se non riesce a farlo, tende ad attirare gli occhi su di sé con capricci o show degni di una star.
7-14 anni – Evolutivo
L’ingresso alla scuola primaria, l’incontro con nuovi amici, l’inserimento nelle attività territoriali e l’attività sportiva sono parte integrante di questo periodo della vita del bambino e scandiscono con regolarità la sua esistenza. Affiancarlo in questi momenti che coinvolgono largamente la sfera emotiva è un modo per fargli capire che lo state accompagnando e proteggendo in un terreno inesplorato ma che gli darà grandi soddisfazioni.
E’ questo il periodo dei primi conflitti e di conseguenza dovrete gestirli al meglio per cercare di creare quel rapporto necessario per scoprire insieme al vostro bambino quali sono le sue passioni e le sue inclinazioni, ma soprattutto come poterle sviluppare.
14-24 – Anni della manifestazione
In questa delicatissima fase di vita vostro figlio vi mostrerà l’adulto che sta pian piano diventando. È un periodo in cui i genitori non sono visti come compagni di viaggio ma piuttosto come controllori.
Il modo in cui il ragazzo si rapporterà con i genitori sta tutto nella capacità che hanno avuto mamma e papà negli anni precedenti di farsi partecipi, ma non protagonisti, della vita del bambino.
In tutte queste fasi della vita, per essere sicuri di guidare il proprio bambino verso le sue vere passioni, è fondamentale ricordare che i figli non sono proprietà dei genitori. Una mamma e un papà non possono e non devono essere padroni della vita di un bimbo, egli ha il bisogno ed il diritto di esprimersi come il suo carattere e il suo piccolo patrimonio di esperienze gli suggerisce.
Come comportarsi
Molte volte un genitore, in totale buona fede, scambia il bene del proprio bambino con “ciò che lui ritiene possa essere la cosa più giusta da fare“ non tenendo conto solo delle esigenze del figlio. Così facendo si commette l’errore di voler plasmare il bambino perché sia utile all’armonia famigliare…ciò non significa che sia un bene per la sua realizzazione.
Il rischio più grande che si può correre è che il figlio, temendo di deludere i genitori, assecondi le loro pretese a discapito delle sue vere passioni e modifichi l’andamento della sua vita: potrebbe essere il caso, per esempio, della scelta dello sport da praticare o della scuola superiore da frequentare.
Non è sempre facile e spesso un genitore deve sforzarsi di accettare alcune decisioni prese da suo figlio ma rimane, comunque, il modo migliore per dimostrargli fiducia: in fondo, non bisogna scordarlo, se è stato cresciuto nell’amore e nel rispetto delle persone, non c’è nulla di cui temere, saprà cavarsela benissimo.
Al contrario, un genitore che non riesce a dare credito alle decisioni del figlio e vorrebbe imporgli le proprie, rischia di cadere nella spirale del ricatto: “con tutto quello che ho fatto io per te, ora non mi ascolti!“. Situazioni di questo genere portano all’esasperazione e tendono, inevitabilmente, ad allontanare i ragazzi.
Il modo migliore di accompagnare un figlio alla scoperta delle sue passioni è ascoltare le sue richieste e con lui sperimentare. Se il suo desiderio è provare a suonare la chitarra, perché non vedere se è portato per questo strumento? Anche se voi avreste preferito avere un piccolo Debussy in casa, magari scoprirete con entusiasmo che vostro figlio è una promessa del rock!
In sostanza, è dovere di ogni mamma e ogni papà proteggere, indirizzare e consigliare, ma un genitore deve essere consapevole che un figlio non è un prolungamento della propria vita.