Con l‘abbassarsi delle temperature, le persone tendono a trascorrere più tempo in ambienti chiusi (scuole, uffici, mezzi pubblici) che sono spesso affollati e non sufficientemente arieggiati. Questo contatto stretto facilita la trasmissione aerea del virus, che avviene principalmente attraverso le goccioline di saliva e muco emesse con tosse, starnuti o parlando, portatore della famigerata influenza.
L’inizio dell’autunno coincide con la riapertura delle scuole e la ripresa a pieno regime delle attività lavorative, aumentando i luoghi di aggregazione e, di conseguenza, le opportunità di contagio. La minore esposizione alla luce solare durante l’autunno e l’inverno comporta una riduzione della produzione di Vitamina D nel corpo, un elemento che svolge un ruolo importante nel supporto del sistema immunitario.
Questi fattori combinati creano le condizioni ideali per la sopravvivenza del virus e per la sua rapida diffusione all’interno della popolazione. L‘influenza è una patologia respiratoria causata da virus che infettano le vie aeree, sostenuta da virus a RNA appartenenti al genere Orthomixovirus.
Si tratta di virus appartenenti alla famiglia degli Ortomixoviridiae, che comprende tre generi: l’influenza di tipo A, più comune, quella di tipo B e la poco diffusa C, come ben noto.
Gli esperti hanno scoperto un nuovo sintomo influenzale insolito, per cui non ci resta che vedere a cosa fare attenzione, nella pagina successiva del nostro articolo, dal momento che esso potrebbe passare inosservato, ritardando la diagnosi tempestiva e le cure.