Il killer di Pamela Genini rompe il silenzio e svela: "Era…" (1 / 2)

Il killer di Pamela Genini rompe il silenzio e svela: "Era…"

In una Milano che ha ripreso, con enorme fatica, il suo ritmo, tra le mura severe del penitenziario di San Vittore, la normalità si è spezzata. La città e, di riflesso, l’Italia intera, attendono risposte, mentre il silenzio della giustizia prelude ai momenti più difficili dell’inchiesta sul delitto di Pamela Genini, modella 29enne,  freddata nel suo appartamento, nel quartiere Gorla di Milano, dopo che il suo compagno si è intrufolato in casa con un doppione delle chiavi.

In mattinata, sotto la luce fredda di un ambiente che non ammette appelli, è cominciato l’interrogatorio di convalida del fermo. L’uomo al centro dell’attenzione è Gianluca Soncin, 52 anni, fermato con l’accusa di delitto volontario pluriaggravato in relazione al decesso della fidanzata Pamela Genini, raggiunta da almeno 24 fendenti, in quell’incontro col quale avrebbe voluto mettere fine alla turbolenta relazione con l’uomo.

Agli occhi degli inquirenti, la sua condizione appare segnata. Fonti vicine al procedimento descrivono il 52enne come “confuso”,  con un velo di incertezza e smarrimento che protegge, o nasconde, il ricordo degli eventi.

"Ho salvato la vita a Maria Luisa Ramponi, cosa mi ha urlato in faccia" "Ho salvato la vita a Maria Luisa Ramponi, cosa mi ha urlato in faccia"

Sul tavolo delle indagini, si allunga un’ombra inquietante che affonda nel passato del responsabile, preso  in rassegna dagli investigatori, che lo stanno esaminando dettagliatamente.

Il killer di Pamela Genini, nell’interrogatorio di convalida del fermo, ha rotto il silenzio , svelando: “Era…” Vediamo quali sono state, di preciso, le esternazioni del 52enne, nella pagina successiva dell’articolo. Gli investigatori stanno esaminando il "passato violento" di Soncin, già noto, con una precedente denuncia...