Gli investigatori stanno esaminando il “passato violento” di Soncin, già noto, con una precedente denuncia da parte dell’ex moglie che, dopo poco tempo, duramente provata da episodi violenti ai suoi danni, aveva deciso di tornarsene da Cervia a Milano. Stando agli accertamenti, essi sarebbero iniziati quasi subito. Una storia complessa, che include anche la posizione delicata del figlio, ora fuori città. Questa trama di vecchie tensioni e nuove accuse rende l’attesa per l’esito del confronto legale ancora più tesa.
Il velo di confusione che avvolge Soncin, in passato arrestato per truffa attraverso la compravendita delle auto di lusso, si contrappone alla chiarezza del reato da lui commesso, che non ammette rettifiche. Resta da capire cosa si nasconde davvero dietro il suo smarrimento, e quanto questa nebbia potrà reggere di fronte alle domande specifiche del giudice.
Nonostante la dichiarata confusione dell’indagato, il quadro accusatorio rimane saldo. Il fascicolo d’inchiesta è stato aperto con la pesante accusa di delitto volontario pluriaggravato, un reato che parla di una fine violenta. L’interrogatorio, necessario per la convalida del fermo, è avvenuto alla presenza del GIP e del Pubblico Ministero, nella sezione detentiva di San Vittore. A guidare la mano di Soncin, nel compimento del femminicidio, sarebbe stata l’intenzione della Genini, di porre fine alla loro turbolenta relazione. La Procura, guidata dal Pubblico Ministero Luisa Baima Bollone, sta lavorando per ricostruire ogni singola fase del delitto, focalizzandosi sul movente e sulla dinamica precisa.
È proprio il quadro familiare, infatti, a pesare con forza sulla posizione del 52enne. La storia del passato “forte”, che ha visto coinvolta anche l’ex moglie in un episodio precedente, aggiunge uno strato di premeditazione emotiva all’agghiacciante femminicidio. Nelle prossime ore, l’autorità giudiziaria dovrà prendere una decisione definitiva in merito alla custodia cautelare.
L’uomo è assistito dall’avvocato Alessandra Boccanfuso per cui presto si saprà qual è il suo destino immediato all’interno del penitenziario di Milano. Questo evento non è solo un caso di cronaca ma il segno profondo di un fallimento relazionale già annunciato, un epilogo che i precedenti legali avevano già lasciato presagire.