Il delitto di Garlasco , da 18 anni, è sotto la lente dei riflettori e degli inquirenti che, dopo la riapertura delle indagini, puntano ad avere un quadro più nitido di ciò che è successo nella villetta di via Pascoli, il 13 agosto 2007, tristemente noto come quello del delitto di Chiara Poggi.
Se Stasi è il condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione, e se Sempio è il nuovo indagato dalla Procura di Pavia, nell’ambito della riapertura delle indagini, non dimentichiamoci che, dal 2007 ad oggi, gli uomini della scientifica e i carabinieri hanno avuto modo di raccogliere tanti reperti, tra cui delle impronte, sia di scarpe che palmari.
A proposito di queste ultime, ha fatto tantissimo rumore l’impronta 33, consistente in una traccia rinvenuta sulla parete delle scale che conducono alla tavernetta, nella villetta di Garlasco, in cui Chiara è stata uccisa.
Le impronte possono servire a capire chi, quel maledetto giorno d’agosto, si trovava nel luogo, divenuto poi scena criminis, dunque potenziali complici, salvo che non si tratti di contaminazioni…. cosa precisata spesso dagli esperti in tutti questi giorni così concitati per il caso.
La famiglia Poggi è sconvolta, in questi minuti, proprio per l’impronta 33 che…. ve lo riveliamo nella pagina successiva del nostro articolo, in modo da capire quali sono gli ultimi sviluppi attorno alla traccia in questione che così tanto sta incuriosendo i lettori, a caccia di risposte sul delitto di Garlasco.