Gli ultimi sviluppi nel caso del delitto di Chiara Poggi hanno riacceso improvvisamente l’attenzione pubblica e giudiziaria. La Procura di Pavia ha riaperto le indagini, iscrivendo nel registro degli indagati Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, Marco Poggi.
La decisione è scaturita dal ritrovamento di un’impronta palmare, denominata “papillare 33”, sulla parete delle scale che conducono alla taverna della casa di Chiara. Secondo le analisi dattiloscopiche, l’impronta corrisponderebbe al palmo destro di Sempio, suggerendo la sua presenza sulla scena del crimine al momento del delitto.
Ulteriori elementi rafforzano i sospetti nei confronti di Sempio. Recenti analisi hanno evidenziato la compatibilità tra il DNA trovato sotto le unghie di Chiara e quello di Sempio. Inoltre, durante una perquisizione nella sua abitazione, sono stati sequestrati fogli manoscritti e altri oggetti, attualmente al vaglio degli inquirenti, che potrebbero fornire ulteriori indizi sulla sua possibile implicazione.
Nonostante le accuse, Sempio ha negato ogni coinvolgimento. Convocato per un interrogatorio, non si è presentato, adducendo motivi procedurali legati alla notifica dell’atto. Il suo legale ha dichiarato che la mancata comparizione è dovuta a un vizio formale nell’invito a comparire, emesso ai sensi dell’articolo 375 del Codice di Procedura Penale.
Tra gli ultimi sviluppi nelle indagini è emersa una clamorosa indiscrezione che potrebbe compromettere ancora di più la posizione di Sempio. Daniela Ferrari, madre dell’indagato, potrebbe averlo aiutato a scagionarsi. In che modo? Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.