I giudici, dopo lo slittamento di un’ora della sentenza, hanno deciso. Il verdetto è giunto. Filippo Turetta, reo confesso del femminicidio di Giulia Cecchettin, è stato condannato all’ergastolo. La loro storia, purtroppo, la conosciamo tutti, dato l’immenso clamore mediatico, legato al triste fatto di cronaca nera nazionale, uno dei più efferati che la nostra penisola ricordi, arricchitosi, nel corso dei mesi, di dettagli davvero agghiaccianti.
Il legame tra i due è durato da gennaio 2022 sino a luglio 2023, quando è stata proprio Giulia, studentessa 22enne, prossima alla discussione della tesi di laurea, a decidere di interrompere il rapporto. E’ stato a quel punto che l’interesse di Filippo si è trasformato in ossessione, decidendo di togliere la vita alla sua ex fidanzata.
Difatti, almeno quattro giorni prima del delitto, Turetta ha annotato tutto ciò di cui aveva bisogno per togliere di mezzo Giulia, quindi coltelli, nastro per legarla ed impedirle di urlare, cartine stradali in modo da poter fuggire e soldi, per evitare di essere rintracciato, oltre ai sacchi neri. Quando Giulia, per l’ennesima volta, gli ha ribadito di non voler tornare assieme, lui le ha tolto la vita.
In un parcheggio di Vigonovo ha colpito Giulia con tantissimi fendenti, costringendola a salire in auto dove ha continuato a infierire, sino a quando l’ha finita, nella zona industriale di Fossò, ha nascosto il corpo nei boschi di Barcis e si è dato alla fuga, culminata nell’arresto, in Germania, e nel trasporto in Italia, dove è stato processato.
Oggi, 3 dicembre 2024, è il giorno della sentenza di Filippo Turetta, quello in cui i giudici hanno deciso il destino processuale dell’imputato, condannandolo all’ergastolo. Vediamo insieme cosa è accaduto, in dettaglio, nella pagina successiva del nostro articolo, poiché si è trattato di ore davvero ad altissima tensione per l’Italia intera e, in primis, per i familiari della povera Giulia.