Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha scosso l’Italia intera, dal momento che nessuno avrebbe mai potuto immaginarsi un finale simile. La studentessa 22enne, scomparsa l’11 novembre, è stata rinvenuta privata di vita in un canalone nei pressi del lago di Barcis ed il suo corpo, sottoposto ad esame autoptico, ha parlato.
Ha descritto tutto quello che Filippo Turetta, suo ex fidanzato, nonché reo confesso, le ha fatto. Prima l’accoltellamento, poi l’abbandono, infine la fuga, quella che è stata fermata dalla polizia tedesca dopo nemmeno un giorno il rinvenimento della salma di Giulia.
Per lui, dopo l’estradizione, si sono aperte le porte del penitenziario Montorio di Verona, in attesa di processo, mentre le indagini proseguono in modo da poter stabilire eventuali attenuanti o aggravanti che renderebbero lo scenario ancora più fitto e intricato di quanto, già di suo, lo sia. Il tempo sta passando troppo in fretta.
Non si dimentica quello che è accaduto e, se per la famiglia Cecchettin è stato il primo Natale senza la loro adorata Giulia, per la famiglia Turetta è stato il primo senza il figlio primogenito, recluso nella casa circondariale, con l’accusa di uno dei reati più efferati del nostro codice, oltre che reo confesso.
Proprio dal penitenziario veronese in cui Filippo si trova, è arrivata una notizia davvero inaspettata, che invita alla riflessione. Vediamola insieme nella seconda pagina del nostro articolo, sulla base degli ultimissimi aggiornamenti diramati a mezzo stampa.