Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha sconvolto l’Italia intera che non ha più lacrime per piangere. Ci siamo tutti immedesimati nella sofferenza della sua famiglia che si trova ad affrontare le ore più buie, quelle dell’ultimo saluto a Giulia. Come si può reggere tutto questo? Vorremmo che fosse solo un brutto sogno ma non lo è.
Purtroppo la ragazza che abbiamo considerato nel limbo degli scomparsi, non fa più parte di questo mondo. La studentessa veneziana è stata barbaramente uccisa per mano del suo ex fidanzato, Filippo Turetta, che nell’interrogatorio di garanzia ha ammesso di averle tolto la vita. Si è detto affranto, disposto a pagare per quanto commesso.
Dopo l’effettuazione dell’esame autoptico sul corpo di Giulia, unito all’interrogatorio del Turetta dinnanzi al pm, siamo in grado di ricostruire tutto quello che è successo e lo scenario è stato reso ancora più macabro.
Alle 23.50 la studentessa universitaria è deceduta tra i capannoni della zona industriale di Fossò, distante sette minuti di auto da Vigonovo, luogo della prima aggressione in un parcheggio a 150 metri dalla sua abitazione. Per lei è stato decisivo un dissanguamento dovuto a più di 20 fendenti, forse, in particolare, un colpo al collo che avrebbe reciso l’aorta. Dopo 14 ore di esami scientifici complicati, i magistrati di Venezia un quadro più chiaro sul femminicidio di Giulia per il quale è accusato l’ex fidanzato.
A poche ore dai funerali di Giulia Cecchettin, è stata presa una decisione. Vediamo insieme di cosa si tratta nella seconda pagina del nostro articolo, alla luce degli ultimi aggiornamenti.