Il femminicidio di Melania Rea è, indubbiamente, uno dei più efferati che la cronaca nera conosca.. Da troppo tempo, lei non fa più parte della dimensione terrena e a toglierla di mezzo è stato suo marito, l’uomo con cui aveva avuto una figlia, la piccola Vittoria, rimasta orfana della sua mamma troppo in fretta.
Melania era una moglie e madre premurosa, innamorata dell’uomo che l’ha uccisa, lo stesso che le aveva promesso amore eterno. Il tempo scorre inesorabile, non lo si può fermare. Nessuno potrà restituire Melania all’affetto dei suoi cari, mentre Salvatore Parolisi, ex caporalmaggiore del Rav Piceno, sta scontando la sua pena.
Melania Rea è stata uccisa nel bosco di Colle San Marco il 18 aprile 2011. Sentendosi stretto tra la relazione con l’amante e quel matrimonio a cui non sapeva mettere la parola fine, una fine l’ha messa: alla vita della moglie, con ben 35 coltellate.
Sappiamo tutti com’ è andata . Un uomo di mezza età, con evidente accento locale, allertando il centralino del 113 di Teramo, ha segnalato il ritrovamento di un corpo senza vita mentre stava facendo una ‘camminata’ nel bosco di Ripe di Civitella, in località chiosco della pineta. Quel corpo senza vita, apparteneva a Melania, seminuda, il corpo straziato di ferite, il collo inondato di sangue e una siringa conficcata all’altezza del cuore.
Per il femminicidio di Melania, il marito, Salvatore Parolisi, sta scontando la sua pena nel penitenziario di Bollate. Dopo il suo permesso premio, per l’ex caporalmaggiore è arrivata una brutta notizia. Vediamo, in dettaglio, di cosa si tratta, nella seconda pagina del nostro articolo.