Curiamo le mani e delle volte, trascuriamo i piedi che sono il nostro contatto col terreno, sostengono il peso del corpo, permettono di camminare e dagli esperti sono considerati il nostro “secondo cuore”. Questo per dirvi che non diamo importanza al cosiddetto occhio di pernice; un disturbo fastidioso e invalidante che non va sottovalutato.
L’occhio di pernice, in termini medici è definito tiloma. Questo è riconoscibile perché determina un ispessimento della pelle dei piedi, dura o molle, simile a un callo, che può estendersi in profondità provocando dolore. Il nome deriva dal fatto che la zona in cui si forma l’ispessimento è caratterizzata da un colore più chiaro con al centro un puntino più scuro. Le zone del piede più colpite e soggette alla formazione dell’occhio di pernice sono tra le dita, la parte superiore delle dita e la pianta del piede.
Quello più fastidioso si forma e si avverte tra il quarto e il quinto dito. Esistono due tipologie di tiloma. La più diffusa è detta occhio di pernice dura e si verifica quando sulla superficie liscia si forma una spina di pelle che provoca dolore e gonfiore. L’occhio di pernice molla, invece, è biancastra, ruvida al tatto e si forma frequentemente tra le dita dei piedi a causa dell’umidità e sudore. Questa è spesso causa di infezioni batteriche o fungine.
La causa più frequente che determina la formazione degli occhi di pernice è l’utilizzo di scarpe inadeguate, scomode e strette che provocano lo sfregamento o pressione dei piedi al suo interno e che possono essere anche la causa dei talloni screpolati.
I soggetti più colpiti dalla sua formazione sono coloro che non allacciano bene le scarpe, coloro che svolgono lavori che costringono a stare molte ore in piedi, gli sportivi, le donne che utilizzano i tacchi alti o scarpe con la punta stretta e coloro che hanno delle forme particolari o deformità ai piedi o le ossa prominenti. Anche le infiammazioni al piede, come ad esempio la borsite, può determinare questo ispessimento, così come i problemi articolari (ad esempio il dito a martello).