L’amenorrea è l’assenza del ciclo mestruale. In linea generale, possiamo dire di essere di fronte a un caso di amenorrea prima della pubertà, quando il soggetto salta il ciclo per almeno tre volte consecutive, durante la gravidanza e nell’allattamento o dopo la menopausa.
In alcuni casi la mancanza del ciclo mestruale può essere riconducibile alla gravidanza isterica in cui una donna crede di essere incinta sebbene non sia avvenuto l’atto del concepimento. In questi casi si parla di amenorrea isterica.
Oltre alla mancanza di ciclo, i sintomi più comuni sono la comparsa dell’acne, dolore pelvico, problemi alla vista, perdita di capelli, eccessivo sebo sulla pelle e sui capelli, galattorrea (fuoriuscita di latte dal capezzolo), mal di testa, irsutismo (presenza eccessiva di peli sul viso), sterilità e osteoporosi a causa della mancanza di estrogeni.
Le cause sono differenti e vanno ricercate nell’ambito ginecologico, endocrinologico e psicologico.
Le cause e le tipologie dell’amenorrea
Possiamo distinguere diverse tipologie di amenorrea. La prima distinzione, più generale, è quella tra amenorrea primaria, che si riferisce ai casi di ragazze che pur essendo entrate nella pubertà non hanno ancora avuto il primo ciclo mestruale (menarca) e amenorrea secondaria che si verifica nei soggetti che in precedenza hanno avuto regolarmente le mestruazioni.
Ci sono donne che assumono la pillola contraccettiva e, tuttavia, non hanno le mestruazioni. L’amenorrea post pillola è di tipo secondario; in questi casi l’organismo reagisce al cambiamento e il corpo può avere bisogno di un certo periodo di tempo per tornare ad ovulare regolarmente e ripristinare il ciclo mestruale.
Le cause che determinano il problema possono essere collegate anche allo stile di vita scorretto. L’eccessivo stress, per esempio, è la causa dell’amenorrea ipotalamica, in cui l’ipotalamo non produce la quantità necessaria di gonadotropina.
In altri casi, l’amenorrea è causata da problemi alimentari, malnutrizione, avitaminosi, malattie infettive croniche (come ad esempio la tubercolosi), anemie gravi, geni ereditati. Anche un peso corporeo eccessivamente basso (anoressia e bulimia) o sottoporsi ad eccessivo esercizio fisico sportivo possono determinare l’assenza del ciclo mestruale.
Nell’ambito medico, invece, le cause che sono riconducibili a disfunzioni degli organi genitali riguardano principalmente la malformazione dell’apparato sessuale, l’assenza di organi riproduttivi, le anomalie della struttura della vagina che impedisce la fuoriuscita emorragica e le cicatrici uterine dovute a taglio cesareo o a trattamenti di fibromi uterini.
In altri casi, sebbene esista uno sviluppo regolare del corpo e dell’organismo femminile, la mancanza di mestruazioni indica una un’insensibilità della mucosa uterina agli stimoli ormonali dell’ovaio.
Tra cause connesse, invece, agli squilibri ormonali sono note la disfunzioni del diencefalo e dell’ipofisi, la menopausa precoce, l’ovaio policistico e la disfunzione della tiroide. L’amenorrea, ricordiamo, è naturale nelle donne che hanno raggiunto la menopausa.
Anche nelle controindicazioni di alcuni farmaci può essere indicata l’amenorrea. Tra questi medicinali sono noti i farmaci per l’ipertensione, gli antidepressivi, gli antipsicotici, gli antiallergici e i chemioterapici.
La diagnosi e la cura nei casi di amenorrea
Prima di parlare della diagnosi e delle terapie da seguire in caso di amenorrea è opportuno fare una premessa. Piccoli ritardi possono capitare a tutte le donne ma se il ciclo salta il ginecologo può determinarne le cause.
È sempre necessario contattare un medico quando il ciclo mestruale ritarda nonostante sia stata raggiunta la pubertà; quando le mestruazioni non coincidono con lo sviluppo del seno o quando quest’ultimo non inizia a svilupparsi entro i 13 anni di età; ed ancora quando il ciclo mestruale non avviene per più di 3 mesi o diventa irregolare.
La diagnosi non è sempre facile e può richiedere molto tempo. Innanzitutto è necessario ricostruire l’anamnesi personale della paziente ed eseguire un accurato esame ginecologico obiettivo. In base ai casi, sarà il ginecologo a richiedere ulteriori approfondimenti, esami ematochimici e strumentali, per individuare le cause e prescrivere la corretta terapia. Andiamo nel dettaglio.
Durante la visita ginecologica, il medico farà delle indagini mirate a comprendere la natura dell’amenorrea e a conoscere le abitudini di vita della paziente. Inizierà porgendo al soggetto una serie di domande relative al suo ciclo mestruale. Tra le domande più frequenti, il medico chiederà l’età cronologica delle prime mestruazioni, la durata ed intensità, variazioni sul peso, frequenza di attività sportiva e sessuale e l’esclusione di una possibile gravidanza.
Successivamente, lo specialista eseguirà una visita ginecologica che consiste in un esame pelvico e in un’ecografia trans vaginale e addominale per verificare la presenza di eventuali problemi agli organi riproduttivi. Potrebbe, inoltre, richiedere di eseguire alcuni test di laboratorio (Test della prolattina, test ormonali di origine maschile e femminile, esami per verificare la funzionalità della tiroide, test di gravidanza, test di funzionalità dell’ovaio, test degli androgeni, valutazione cromosomica) o esami strumentali (Risonanza magnetica, ultrasuoni, tac, ecografia degli organi riproduttivi, isteroscopia) per avere una panoramica completa della condizione fisica della paziente. In alcuni casi, per verificare se l’assenza di mestruazioni è determinata dalla carenza di estrogeni, il ginecologo può decidere di somministra un farmaco ormonale per provocare il ciclo.
Quando gli accertamenti clinici portano alla conclusione che non esiste una causa specifica si parla di amenorrea idiopatica. La terapia da seguire dipende dalla causa accertata. Quando il problema non si risolve da solo, il ginecologo può prescrivere l’assunzione delle pillole anticoncezionali o di altre terapie ormonali.
Nei casi in cui il problema è determinato da squilibri dell’alimentazione, o dall’eccessiva attività sportiva, si procederà con delle terapie finalizzate al recupero del peso corporeo e alla cura delle sindromi ad esso connesso (anoressia, bulimia) con la riabilitazione psicologica.
Se l’origine dell‘amenorrea è legata a problemi con l’ipofisi o con la tiroide, si potrà procedere assumendo dei farmaci specifici. Quando, invece, l’assenza del ciclo mestruale dipende da un tumore o è conseguenza di un problema organico, potrebbe essere necessario ricorrere alla chirurgia.
Nei casi di amenorree anovulatorie, quando le pazienti desiderano avere un bambino, il ginecologo potrà suggerire di stimolare l’ovulazione con farmaci specifici, monitorando la crescita dei follicoli ovarici con delle ecografie programmate periodicamente.