La regolarità delle mestruazioni è spesso sopravvalutata e spinge molte donne a preoccuparsi al primo giorno di assenza o a sottovalutare quanto può ritardare il ciclo. Stress e pensieri negativi possono influire notevolmente sulla regolarità come anche la costituzione e la struttura individuale interna.
Prima di comprendere le cause del ritardo è bene sottolineare che il ciclo mestruale è un processo biologico che varia da donna a donna. I motivi che possono innescare il ritardo sono gestiti da un complesso controllo ormonale interno che fa capo all’ipotalamo, una ghiandola situata nel cervello.
L’ipotalamo è una struttura del sistema nervoso centrale addetta all’attività endocrina, alla termoregolazione, al sonno, al bilancio idro-salino e all’assunzione di cibo. Inoltre, questa parte importante del nostro cervello controlla l’ipofisi, la principale produttrice degli ormoni che hanno il compito di controllare l’attività delle ovaie.
Questi ormoni noti come gonadotropine, ormone luteinizzante e ormone follicolo-stimolatore, influenzano la maturazione degli ovociti contenuti nei follicoli delle ovaie. Quando l’ovocita è maturo fuoriesce dal follicolo nella fase notoriamente conosciuta come ovulazione che avviene mediamente ogni 14 giorni dall’inizio del ciclo.
Il follicolo, ora chiamato corpo luteo, inizia a produrre grandi quantità di progesterone, un ormone che si occupa di preparare l’endometrio, tessuto dell’apparato riproduttivo, ad accogliere l’eventuale ovulo fecondato.
Intorno al ventiquattresimo giorno di ciclo, i livelli di progesterone si abbassano in maniera repentina, situazione che innesca una serie di effetti come lo sfaldamento dell’endometrio e la conseguente eliminazione della mucosa vaginale e dell’ovulo non fecondato tramite il sangue mestruale.
La durata non è uguale per tutte le donne perché ogni donna ha una struttura individuale oltre ad essere esposta a stimoli differenti, fattori che determinano quanto può ritardare il ciclo.
Sebbene la media sia di 28 giorni, in moltissime donne il ciclo si protrae per dieci giorni ulteriori raggiungendo i trentasei giorni oppure si interrompe qualche giorno prima, intorno al venticinquesimo. Altre ancora hanno addirittura il ciclo due volte in un mese.
Cause più comuni del ritardo mestruale
La prima causa che viene in mente in presenza di un ritardo è la gravidanza. In effetti, quando l’ovulo viene fecondato, l’organismo non ha bisogno di espellere il contenuto del processo attraverso la mestruazione.
Tuttavia, la gravidanza è segnalata da moltissimi altri sintomi. Tra i sintomi possibili ricordiamo senso di stanchezza, nausee mattutine, aumento del bisogno di urinare, tensione alle mammelle, sbalzi d’umore, voglie inspiegabili, cambiamento del colore delle aureole.
Se i sintomi suddetti sono assenti o il test è risultato negativo, la causa potrebbe essere di natura nervosa. Lo stress è una sindrome che altera l’omeostasi dell’organismo ovvero la capacità del nostro corpo di trovare una stabilità.
Gli agenti stressanti possono essere vari. Un periodo particolarmente carico di impegni, un lutto, una separazione, uno stato ansiogeno pregresso, le scadenze incombenti, il lavoro, la famiglia o un semplice malessere fisico possono influire sull’omeostasi.
Come abbiamo visto, la mestruazione è regolata dal cervello e nello specifico dall’ipotalamo e dall’ipofisi. Pertanto, in presenza di stress non è così difficile supporre che si alteri l’equilibrio determinando quanto può ritardare il ciclo. L’ansia che accompagna il ritardo è un altro agente stressante che può prolungarne l’assenza come anche l’arrivo anticipato.
In alcuni casi è stato riscontrato che le donne ansiose per l’assenza del ciclo mestruale possono simulare inconsciamente i sintomi della gravidanza, in forma ridotta rispetto alla più celebre gravidanza isterica. Ciò rivela quanto la mente possa influenzare il corpo e quanto possa ritardare il ciclo.
Alcuni farmaci hanno un’azione ritardante, specialmente i cortisonici e quelli che intervengono a livello cerebrale perché modificano i livelli di prolattina nel sangue, l’ormone dell’allattamento secreto dalla già vista ipofisi.
Come regolatrice del sonno e della fatica, l’ipofisi può perdere la sua stabilità e quindi alterare la produzione degli ormoni legati al ciclo mestruale in caso di sonno carente o di insonnia.
Chi lavora di notte è il bersaglio preferenziale di questa variante ma anche gli sportivi che stressano in maniera pesante il corpo. Il peso corporeo sembra svolgere un ruolo importante in merito al numero di giorni di ritardo il ciclo.
L’obesità ma anche la magrezza eccessiva e patologica alterano l’equilibrio ormonale che non ha la spinta giusta per attivarsi nella maniera consueta compromettendo in molti casi anche la capacità riproduttiva.
Se abbiamo iniziato una dieta drastica oppure abbiamo cambiato le nostre abitudini alimentari, ad esempio, scegliendo un regime vegano, inizialmente il corpo potrebbe risentirne ritardando il ciclo mestruale.
L’interruzione della pillola anticoncezionale oppure l’assunzione irregolare è un altro fattore molto comune fra le donne di ritardo del ciclo mestruale. La pillola, d’altronde, interviene proprio sulle funzioni riproduttive del corpo inibendo o favorendo determinati processi.
Anche l’uso smodato della pillola del giorno dopo, un potente spermicida, può causare l’irregolarità di almeno un ciclo mensile. Tuttavia esistono delle pratiche che possono contribuire a far venire il ciclo quando ritarda per cause non patologiche.
Cause patologiche
Fra le cause patologiche, la più diffusa è certamente la sindrome dell’ovaio policistico o di Asherman che rende irregolari le mestruazioni. Le ovaie policistiche non sono altro che ovaie ingrossate e piene di piccole sacche di liquido che circondano le uova determinando fra le altre cose anche un ritardo del ciclo.
La causa è generalmente ereditaria ma studi recenti hanno dimostrato che l’insulino-resistenza può essere coinvolta nella sindrome. In altre parole, il glucosio non smaltito dal sangue influisce sulle ovaie e sulla produzione di androgeni, gli ormoni maschili, intralciando l’ovulazione.
Le donne che soffrono di ovaio policistico solitamente presentano altri sintomi oltre agli sbalzi mestruali, prolungati e frequenti, anche perdita di capelli, acne ed obesità.
Un’altra causa patologica che può far ritardare il ciclo prende in considerazione l’attività della tiroide, una delle ghiandole più importanti per la produzione di ormoni sessuali coinvolti nel processo mestruale. L’ipertiroidismo come l’ipotiroidismo, cioè la funzionalità troppo alta o troppo bassa della tiroide, possono agire negativamente sulla regolarità del ciclo.
Quanto può ritardare il ciclo?
Non è possibile stabilire la durata di un ritardo per le differenze sostanziali e specifiche di ogni donna. Generalmente, se non compaiono sintomi ulteriori che possono aiutare ad individuare la causa, l’attesa insieme alla pazienza sono i farmaci più efficaci.
Il test di gravidanza può escludere la possibilità di essere incinte mentre la consulenza ginecologica può eliminare l’eventualità di cause patologiche o malattie nascoste. L’ansia non aiuterà la venuta del ciclo, al contrario, ne prolungherà il ritardo.
È buona abitudine tenere un diario del ciclo mestruale. Oggigiorno esistono svariate applicazioni che possono tenere conto della regolarità del proprio ciclo. Grazie all’utilizzo di un diario, è possibile capire se il ritardo rientra nella propria regolarità e quanto può ritardare il ciclo prima di preoccuparsi.
Il diario, se compilato con cura ed attenzione, dimostrerà come il mito dei 28 giorni del ciclo mestruale non sia altro che un’approssimazione, una media presente solamente nelle donne che hanno raggiunto un equilibrio psicofisico incrollabile. Un mito, appunto.