Tragedie che lacerano il cuore, dinnanzi alle quali non si riesce a proferire parola, in quanto nessuna è in grado di lenire la sofferenza di una famiglia distrutta da un’improvvisa perdita.
Non si è mai pronti per la morte di una persona cara, non si è mai pronti a metabolizzare un distacco dalla dimensione terrena, eppure è ciò che avviene, ogni giorno, in tutto il mondo.
Diciamoci francamente che ci sono terre maggiormente dilaniate da morti legate ai grandi colossi, quelli in cui gli interessi economici prevalgono sul diritto alla salute che va di pari passo col diritto alla vita.
Tutto questo orrore io lo conosco, l’ho visto negli occhi di genitori rimasti orfani dei loro figli, stroncati in un reparto oncologico. L’ho visto nei figli che hanno perso prematuramente chi li ha messi al mondo.
E’ una piaga devastante che colpisce alcune terre della nostra Penisola; una piaga che viene combattuta tra le aule di tribunale, tra processi, imputati, ma che è difficile da debellare. Quanto accaduto al povero Francesco ne è un esempio.