Il celebre reality show americano ‘Vite al limite‘, tramesso in Italia su Real Time, affronta in ogni episodio il caso di persone affette da obesità che si rivolgono ad un noto chirurgo iraniano, il dottor Younan Nowzaradan, per provare a cambiare vita. Ogni protagonista ha una storia a sè, ma ognuno di loro cerca di cambiare vita e trovare una normalità ormai andata perduta da tempo a causa del peso eccessivo.
Alcune storie sono davvero molto particolari e toccanti, non tutti riescono purtroppo nell’impresa di cambiare radicalmente il proprio stile di vita malsano. A colpire i telespettatori è stata di recente la vicenda di una donna affetta da gravi problematiche, la cui storia rientra senz’altro tra i casi più difficili e drammatici affrontati dal dottor Nowzaradan: ecco per quale motivo.
Cosa le è successo
I pazienti con i quali deve avere a che fare il dottor Nowzaradan provengono sovente da un vissuto particolarmente difficile, motivo per il quale si sviluppano poi quei disturbi alimentari particolarmente gravi. La storia di Jeanne ha colpito i telespettatori proprio per il racconto dei traumi terribili con i quali ha dovuto fare i conti sin da bambina: ad appena 9 anni la nonna la picchiava ed un ex compagno della madre abusò di lei.
Da quel momento il suo unico rifugio è diventato il cibo, sin da bambina ha iniziato a nutrirsi in modo sconsiderato e i risultati sono stati drammatici. All’inizio del suo percorso nel programma Jeanne pesava ben 318 kg, ma anche a distanza di mesi i progressi sono stati assolutamente miseri, nonostante i continui rimproveri e l’incoraggiamento del dottor Nowzaradan.
Ad un certo punto un evento drammatico ha segnato per sempre il suo percorso a ‘Vite al limite’, vale a dire l’improvvisa morte del padre. Da lì Jeanne non ce l’ha fatta più, prendendo una decisione inevitabile: “Se mio padre non c’è più, non possiamo lasciare soli cani, non penso che potrò più far parte del programma, al momento non so cosa fare, ma non ho molto tempo“. Sino ad allora aveva perso appena 13 kg in 6 mesi, un risultato assolutamente al di sotto delle aspettative. Alla fine non c’è stato più nulla da fare per convincere Jeanne a cambiare vita.