La storia dell’ex vigilessa Sofia Stefani è entrata nelle nostre case in modo forte, come un fulmine a ciel sereno, anche perché quello che le è accaduto giovedì 16 maggio non ha testimoni oculari. I fatti risalgono, più nello specifico, nella fascia oraria che va dalle 15:30 alle 16, nella sede della polizia locale.
Giampiero Gualandi, l’uomo col quale Sofia avrebbe avuto una relazione parallela, è accusato di femminicidio volontario e detenuto in penitenziario. Sarebbero troppi gli indizi di colpevolezza nei suoi confronti, secondo il gip.
Giampiero Gualandi, vigile urbano 63nne, di Anzola dell’Emilia, in provincia di Bologna, è ora in cella. Il decesso dell’ex vigilessa continua ad essere oggetto di un forte dibattito tra accusa e difesa, oltre che un mistero sotto molti aspetti.
Secondo i genitori della stessa, alla figlia è stata tolta la vita e, logicamente, pretendono che la verità venga fuori in tutto e per tutto, dal momento che sono rimasti orfani di colei cui hanno donato, 33 anni addietro, l’esistenza, cosa che è ritenuta contro natura..
Poco fa dall’avvocato è venuto fuori un dettaglio raccapricciante e il legale parla di 3 minuti ma perché fa riferimento a questo tempo? Vediamolo insieme nella seconda pagina del nostro articolo.