La morte di Vialli ha lasciato un vuoto enorme nel mondo del calcio, già provato da due lutti fortissimi, quello di Sinisa Mijailovic e di Pelè. In tantissimi i messaggi di cordoglio di tutti coloro che amavano il grande campione e le sue gesta. Si, perché, a prescindere dalla fede calcistica, dal colore della maglia, dalla posizione in classifica, quando un grande se ne va, è un dolore per tutti e tutti si uniscono per far sentire la loro vicinanza ai familiari e per esternare la loro amarezza dinnanzi alla dipartita.
Il 9 gennaio a Cremona, città natale di Vialli, si è svolta una messa pubblica in suo ricordo, all’interno della chiesa di Cristo Re, dove in tantissimi, tra concittadini ed ex compagni d’avventura, come Vierchowod, Lombardo, Branca, Pagliuca, Bettega, Ravanelli, Peruzzi, Ferrara, si sono riuniti per salutarlo. Martedì pomeriggio, alle 17:00 ore locali, si sono tenuti i funerali privati del grande campione. Una cerimonia blindatissima, quella presso il Mortlake Crematorium a Kew Meadow Path.
Pochi intimi, coloro che sono stati accanto a Gianluca sino alla fine dei suoi giorni terreni, l’adorata moglie Cathryn, le figlie Olivia e Sofia, i tre fratelli e la sorella di Gianluca, Nino, Marco, Maffo e Mila. Non potevamo mancare i pochi veri amici di sempre e del mondo del calcio che, dall’Italia, sono volati a Londra pe l’addio più intimo, forse il più sofferto, in quanto è stato l’ultimo in cui hanno potuto vedere la bara, con dentro il corpo del grande campione.
Al funerale privato c’erano il ct Roberto Mancini con il presidente federale Gabriele Gravina; Massimo Mauro e Ciro Ferrara; Riccardo Grande Stevens, figlio di Franzo, presidente onorario della Juventus; Nando, l’amico del cuore, e Tommaso Tavella, la sua Cremona, la città che gli ha dato i natali e che ha sempre avuto nel cuore. L’ultimo saluto all’ex campione di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea è avvenuto, come la stessa moglie aveva annunciato, lontano dai riflettori.
Un addio in linea con i valori che Gianluca aveva sempre posto in primo piano: l’amore per la famiglia d’origine, per la famiglia costruita assieme alla moglie, e l’affetto sincero per i suoi amici che non lo hanno mai lasciato solo. Un affetto dimostrato con la presenza, con la vicinanza nonostante i tanti chilometri che li separavano, attraverso messaggi, videochiamate, chiamate. Questo è il Vialli uomo… un grande campione nella vita, oltre che sul campo da gioco.