Molte sono le domande insolute che ci poniamo nel corso della nostra esistenza. Tra queste, una in particolare non smette mai di affascinare e inquietare l’umanità: cosa accade nel momento del trapasso? Un quesito fondamentale che attraversa epoche, culture e credenze religiose, cercando risposte tra filosofia, scienza e testimonianze dirette.
Negli anni, numerose persone hanno raccontato esperienze di pre-morte, ovvero momenti vissuti durante arresti cardiaci o situazioni estreme in cui la coscienza sembra aver oltrepassato la soglia della vita. Molti descrivono sensazioni di pace assoluta, visioni di tunnel di luce e incontri con figure amate o entità benevole.
Alcuni riferiscono persino di aver osservato il proprio corpo dall’alto, come se lo spirito si fosse temporaneamente separato dalla materia. La scienza ha tentato di dare spiegazioni a questi fenomeni, attribuendoli a processi neurologici legati alla mancanza di ossigeno nel cervello o al rilascio di endorfine che generano sensazioni di benessere.
Tuttavia, le esperienze di chi ha vissuto un ritorno sembrano avere caratteristiche comuni che sfidano una spiegazione puramente fisiologica, lasciando aperta la possibilità di qualcosa di più profondo. Le diverse religioni e filosofie spirituali interpretano questi racconti come prove dell’esistenza di un aldilà. Dal cristianesimo al buddhismo, molte dottrine parlano di una dimensione oltre la vita terrena, dove l’anima prosegue il suo cammino.
La reincarnazione, il giudizio divino o il ritorno all’energia universale sono solo alcune delle ipotesi che cercano di rispondere alla grande domanda dell’umanità. In queste ore sta facendo il giro del web il racconto di una grandissima esperta di questo tema. E’ stata testimone diretta di quello che accade poco prima di spirare. Ecco il suo racconto nella pagina successiva.