Il nome e il cognome di Veronica Panarello sono tristemente noti, dal momento che la stessa è stata giudicata colpevole, per tre gradi di giudizio, dell’uccisione del suo primogenito, Loris Stival, che avrà per sempre otto anni, dal momento che la sua vita è stata strappata per mano di colei che l’ha messa al mondo.
La Panarello, dopo aver tolto di mezzo il piccolo Loris, tra le mura della sua abitazione di Santa Croce Camerina, ha poi trasportato il corpo esanime del figlioletto in un canale, dove è stato ritrovato. Una vicenda che ha sconvolto tutti gli italiani, quella del delitto di Santa Croce Camerina… una Penisola raggelata dalla notizia che una madre possa aver compiuto simili reati, i peggiori per la nostra legge, ai danni di colui a cui ha donato la vita.
I ben informati sanno come il processo è andato a finire, partendo da ottobre 2016, quando la Procura di Ragusa ha emesso la condanna in primo grado a 30 anni di reclusione per la donna; condanna confermata dalla Corte D’Assise d’Appello di Catania.
La condanna è diventata definitiva, in quanto la Cassazione ha giudicato il ricorso “inammissibile”, sottolineando come Veronica Panarello sia stata “lucida e cosciente” nel momento in cui ha commesso il figlicidio, per poi occultare il cadavere del povero Lorys. Il caso di Santa Croce Camerina ha sconvolto l’Italia intera che, sino all’ultimo, ha sperato in un ritrovamento del minore sano e salvo.
Il clamore mediatico della vicenda è stato impressionante e ora non si fa che parlare della decisione presa nei confronti del fratellino minore di Lorys Stival. Vediamo insieme cosa è accaduto nella seconda pagina del nostro articolo.