Variante Eris, i sintomi sono diversi: scopriamo cosa cambia (1 / 2)

Variante Eris, i sintomi sono diversi: scopriamo cosa cambia

Come ormai da qualche anno a questa parte, non appena l’estate è alle battute finali il Covid si riaffaccia con prepotenza nel mondo. L’ennesima variante è in agguato e sembra suscitare una certa preoccupazione nella comunità scientifica. A distanza di 3 anni da quell’indimenticabile marzo 2020, il virus non è stato ancora debellato del tutto e continua a manifestarsi ormai sotto forma endemica.

Dopo Kraker e Arturo è spuntata la nuova variante del Covid: Eris. La fantasia sembra proprio non mancare quando c’è da attribuire i nomi a questi nemici invisibili, questa volta si è optato per il nome della dea della discordia. Al di là della nomenclatura, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha preso in seria considerazione questa variante, inserendola nella lista dei virus mutanti sotto monitoraggio (Vum) e segnalata finora in 45 Paesi.

In queste settimane si sta registrando un nuovo picco di contagi in tutto il mondo, Eris sta prevalendo a livello globale dell’11,6%, prima in Gran Bretagna e in Usa, ed ora sembra aver varcato anche i confini della nostra Penisola. Si parla già di nuove misure contenimento dei contagi e di vaccini, un leit motiv con il quale abbiamo avuto già a che fare.

Stando all’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità il Covid ha fatto registrare in appena una settimana un aumento dei casi pari al 44%. Per il momento la situazione negli ospedali sembra essere sotto controllo, ma occorre monitorare soprattutto la situazione dei soggetti fragili ed anziani.

Secondo gli ultimi studi su questa nuova variante, pare che i sintomi siano in parte molto diversi da quelli con i quali abbiamo avuto a che fare gli anni passati. Il Covid si è riaffacciato in una forma in parte diversa da quella con cui abbiamo avuto a che fare in questi anni. Quali sono questi nuovi sintomi? Scopriamoli insieme nella pagina successiva.