Variante Eris, i sintomi sono diversi: ecco cosa cambia (1 / 2)

Variante Eris, i sintomi sono diversi: ecco cosa cambia

Pensavamo di essercene sbarazzati per sempre, ma purtroppo non è ancora così. Come ormai ogni inverno da qualche anno a questa parte, il Covid si è riaffacciato ancora una volta alle porte degli italiani. L’ennesima variante è in agguato e sembra suscitare una certa preoccupazione nella comunità scientifica.

Dopo Kraker e Arturo è spuntata la nuova variante del Covid Eris. La fantasia sembra proprio non mancare quando c’è da attribuire i nomi a questi nemici invisibili, questa volta si è optato per il nome della dea della discordia. Al di là della nomenclatura, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha preso in seria considerazione questa variante, inserendola nella lista dei virus mutanti sotto monitoraggio (Vum) e segnalata finora in 45 Paesi.

In queste settimane si sta registrando un nuovo picco di contagi in tutto il mondo, Eris sta prevalendo a livello globale dell’11,6%, prima in Gran Bretagna e in Usa, ed ora sembra aver varcato anche i confini della nostra Penisola. Si parla già di nuove misure contenimento dei contagi e di vaccini, un leit motiv con il quale abbiamo avuto già a che fare.

Stando alle ultime novità su questa nuova variante, pare che i sintomi siano molto diversi da quelli con i quali abbiamo avuto a che fare gli anni passati. Per questo motivo l’allerta è massima, in quanto potrebbero non essere risolutivi i farmaci che in questi anni hanno contrastato le ondate di Covid.

Il dato che comunque fa tirare un piccolo sospiro di sollievo è quello sulla mortalità. Per fortuna queste nuove varianti hanno perso virulenza rispetto a qualche anno fa, ma non bisogna comunque abbassare la guardia. E’ importante saper riconoscere sin da subito i sintomi della variante Eris: scopriamo insieme di quali si tratta nella pagina successiva.